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Calcio

Sinisa e gli altri: una settimana fatale per le panchine in Europa

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È stato un weekend difficile per gli allenatori di tutte le categorie, in Italia e non. Infatti, oltre a Sinisa Mihajlovic, il cui sostituto si conoscerà con ogni probabilità nella serata di oggi (Motta il favorito, qui i dettagli), sono saltate panchine in tutta Europa. Dopo Sinisa, ieri è stato il turno di Thomas Tuchel al Chelsea e Domenico Tedesco al RedBull Lipsia e infine quest’oggi Giacomo Gattuso al Como.

PAGA SEMPRE LUI. Inizi di stagione deludenti, cambi di proprietà, alla fine chi paga è sempre l’allenatore. È il caso di Thomas Tuchel: il tecnico tedesco del Chelsea, in carica da gennaio 2021 quando prese la squadra in crisi allora allenata da Frank Lampard e la portò alla vittoria della Champions League, paga un inizio di stagione non brillante della sua squadra culminato nella clamorosa sconfitta 1-0 a Zagabria, per mano della Dinamo. Tuttavia, la posizione di Tuchel scricchiolava da tempo. Il cambio di proprietà obbligato del Chelsea, passato sotto il controllo del miliardario statunitense Todd Boehly, aveva portato al Chelsea possibilità di spesa quasi illimitate (sono oltre 250 i milioni di sterline spesi dai Blues in estate) ma nonostante la dirigenza avesse soddisfatto tutte le richieste di Tuchel, i rapporti anche per via del cambio di autorità nel club non erano idilliaci. A rincarare la dose ci si è messa la questione Cristiano Ronaldo, fortemente voluto dalla nuova proprietà, ma osteggiato da Tuchel. Insomma, tanti ingredienti che hanno portato il tedesco ad essere sollevato dall’incarico. I Blues, comunque, hanno già individuato l’uomo giusto per l’avvicendamento: si tratta di Graham Potter, attualmente allenatore del Brighton (in Inghilterra gli allenatori sono liberi di cambiare squadra anche nel corso della stagione), che verrà liberato dal Brighton a fronte di un pagamento da parte del Chelsea di 16 milioni di sterline. Per Tuchel è il secondo esonero consecutivo, causato con ogni probabilità dalle frizioni con la dirigenza e la proprietà. Il primo, propizio, arrivò al PSG nel dicembre 2020, e gli consentì di essere libero per la già citata chiamata del Chelsea.

TEDESCO, MA NON TROPPO. Tre allenatori nel giro di un anno solare. Non è tipico del pragmatismo tedesco cambiare così spesso l’allenatore, ma è quello che è successo al RedBull Lipsia. La squadra di proprietà della multinazionale austriaca ha dovuto, risultati alla mano, esonerare il tecnico tedesco, di origini italiane, Domenico Tedesco. L’ex tecnico dello Schalke 04 era subentrato sulla panchina della squadra della Sassonia meno di un anno fa, per rimediare all’orribile avvio di stagione del Lipsia guidato dallo statunitense Marsch. Tedesco con un grande lavoro è riuscito a risollevare le sorti del Lipsia, portandolo in Champions League. L’avvio di questa stagione, condizionato anche da un rapporto non ottimo con la dirigenza del Lipsia, è stato condizionato da pochi punti raccolti in Bundesliga, una valanga di gol subiti (13 in 6 partite) ed è culminato, come per Tuchel, nella sconfitta della prima partita della fase a gironi della Champions League: 1-4 dallo Shakhtar Donetsk. Anche per il Lipsia la soluzione in panchina è già stata trovata con l’arrivo di un allenatore di “casa” RedBull, che da stamane è il nuovo allenatore dei Roten Bullen. Per Rose è un ritorno in Red Bull, visto che tra il 2013 e il 2019 ha allenato le giovanili e la prima squadra del Salisburgo, e anche a Lipsia dove in passato aveva allenato anche l’altra squadra che della città la Lokomotive.

L’ALTRO GATTUSO. Discorso diverso nel ricco Como dei Fratelli Hartono. Dopo un grande mercato, con l’arrivo di Fabregas e Cutrone su tutti, e un inizio di stagione che prometteva bene, con il pareggio contro il Cagliari tra le favorite alla promozione, il Como ha dovuto rallentare. Anche in riva al Lago sono stati anche i problemi extracampo a condizionare l’inizio di stagione del tecnico Giacomo Gattuso, che dopo la prima giornata non ha mai potuto essere presente in panchina. Ora, la rescissione del contratto a causa del lungo periodo di riposo che il tecnico dovrà affrontare.

E ora attenzione alle prossime ore e alle prossime partite, perché il classico valzer delle panchine è appena cominciato. Il prossimo potrebbe essere Julen Lopetegui al Siviglia, dove gli andalusi sono in profonda crisi e la critica è arrivata fino al presidente Josè Castro, platealmente contestato in tribuna dal suo predecessore Del Nido, dopo la sconfitta della squadra spagnola 0-4, in Champions, contro il Manchester City.

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