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Calcio

Spagna vs Italia 3 a 0: la cronaca del match – 2 set

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Lezione di calcio + figuraccia = Spagna vs Italia 3 a 0.
La partita di stasera, valida come spareggio per l’accesso diretto ai Mondiali di Russia 2018, si può riassumere con questa semplice equazione. Gli extraterrestri Isco, Asensio e Iniesta riportano le furie rosse a livelli di calcio sbalorditivi, attraverso le loro prodezze, i loro colpi e il loro gioco tutto di prima. D’altro canto, gli Azzurri hanno sbagliato tanto, dimostrando l’enorme divario tecnico e fisico con gli iberici. Già in partenza, la soluzione tattica di Giampiero Ventura, il 4-2-4, non convince per niente. Il gioco sulle fasce è costipato, ma le vie centrali, quelle tanto care agli spagnoli, sono liberissime.
I segnali della disfatta arrivano già dai primi minuti. I vari Verratti, De Rossi e Bonucci sono spesso chiamati a rompere le iniziative avversarie con interventi poco ortodossi. Il regista scuola Zeman cerca di bacchettare il fraseggio avversario e finisce invece per ricevere una ammonizione. La Spagna aumenta vertiginosamente il proprio baricentro di gioco e finisce per schiacciare l’Italia che tenta infaustamente di tenere alta la linea difensiva. Per questo motivo, al 13′ Bonucci buca l’anticipo e stende Asensio. Sulla punizione dal limite, Isco calcia violentemente e a giro, anche se la traiettoria è tutt’altro che angolata. Buffon però non è abbastanza reattivo e non riesce ad usare la mano di richiamo per deviare la palla. Così è 1 a 0 Spagna. Il vantaggio dei padroni di casa provoca il solito moto d’orgoglio tutto italiano e al 22′ è enorme l’occasione per gli Azzurri. Candreva crossa in maniera divina per Belotti, che incorna molto bene, anche se la sua conclusione è centrale e trova reattivo De Gea, scattante come un gatto. La risposta italiana rimane però isolata a causa della manovra avvolgente degli iberici. La Spagna va a nozze con gli spazi per vie centrali, e ben presto gli incolpevoli Verratti e De Rossi vengono travolti dalle furie rosse Iniesta, Asensio e Isco. Al 26′ Piquè sfiora di testa il 2 a 0, così come la botta diagonale di Carvajal undici minuti dopo. Tenta e ritenta e alla fine arriva il raddoppio della Spagna. A segnare ci pensa sempre lui, Isco! E anche stavolta il trequartista del Real Madrid sigla una marcatura in modo non banale. L’ex Malaga si incunea nella fragile mediana azzurra, incrocia magistralmente col mancino e come un colpo da biliardo infila Buffon facendo palo-gol. Il portiere bianconero è fuori posizione, ma difficilmente avrebbe potuto deviare una conclusione di pregevole fattura.
Si va dunque al riposo sul risultato di 2 a 0. Ventura decide di mantenere invariato l’assetto e i primi minuti della ripresa sembrano dare ragione al Ct della Nazionale, anche se solamente sul piano delle occasioni. Il gioco italiano invece continua a latitare. Al 49′ c’è una bella iniziativa di Insigne, neutralizzata però dal sempre bravo De Gea. Sei minuti più tardi ci prova invece il solito “Gallo”, ma il risultato è di poco diverso. Esaurita la fase di spinta azzurra, gli spagnoli tornano a fare sul serio. L’occasione che capita sui piedi di Carvajal al 68′ è clamorosa e l’intervento miracoloso di Buffon fa optare Ventura per una doppia sostituzione. Ma è tutto inutile. Il tris viene solamente rimandato di nove minuti, quando Alvaro Morata trafigge con un gol di rapina l’indifesa difesa italiana. Gli azzurri vengono graziati anche qualche minuto più tardi, visto che l’ex punta bianconera viene colta in fuorigioco. Il finale di partita vede qualche spunto di Manolo Gabbiadini, subentrato ad Immobile. L’ex Bologna è molto intelligente a livello tattico e forse andava utilizzato in altra maniera.
Si trattano però di discorsi futili e superficiali. Questa sera è stato evidente il divario tra la Spagna, una squadra risorta dalle ceneri, e l’Italia, una formazione che ha subìto una fortissima involuzione. Ora ci sarà l’impegno contro Israele e poi lo spareggio per entrare ai Mondiali di Russia 2018, ma resta evidente che questa squadra abbia grossi limiti tecnici, ai quali vanno aggiunti le follie tattiche di Ventura. L’Italia manca ancora di una identità di gioco. E questo è assolutamente inaccettabile. Che questa sconfitta con la Spagna serva da lezione!

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