Dale Michael Tempest nasce a Leeds e nel 1980, appena 17enne, si sposta a Londra per entrare nella squadra giovanile del Fulham. La squadra è appena caduta addirittura in Terza Divisione, e la guida un nuovo allenatore, l’ex-Nazionale inglese Malcolm Macdonald: sarà il livello della competizione, ma Tempest riesce a giocare un discreto numero di partite partecipando alla risalita del club in Seconda Divisione. Giostrando prevalentemente come seconda punta, mette insieme 34 presenze e 6 reti in quattro stagioni, prima di lasciare il club, che ha appena perso la promozione in Prima Divisione, evento che causa la partenza di Macdonald dalla panchina.
Tempest viene ceduto ad un altra squadra di Seconda Divisione, l’Huddersfield Town, che lo gira in prestito al Gillingham dove il ragazzo gioca appena 9 gare in sei mesi segnando comunque il ragguardevole bottino di 4 reti. Torna nell’Huddersfield e lo lascerà dopo due stagioni, in quella che è la sua affermazione mette insieme 27 reti in 65 presenze, una media davvero interessante che gli vale la chiamata dei belgi del Lokeren.
Tempest lascia il club nel 1986, 23enne, e l’Huddersfield precipita dopo una stagione in Terza Divisione: curiosamente la stessa cosa era successa al Fulham, anche in questo caso dopo la cessione di Dale.
Che nel frattempo, come abbiamo visto, è diventato un centravanti: una prima punta non particolarmente dotata di fisico o tecnica individuale, ma capace di grande opportunismo e dalla buona media realizzativa.
Il grande opportunismo di cui è additato non si vede però nella Jupiter League, il campionato belga, dove il Lokeren arriva quarto ma senza l’aiuto dell’inglese, che vede la porta in sole 4 occasioni su 27 partite disputate. Una delusione, e Dale torna in Inghilterra per militare nel modesto Colchester United: vi rimane due anni, quelli che di norma sono gli anni della maturazione per un calciatore, e pur giocando molto (77 partite) segna 18 reti che non fanno certo tornare il suo nome sulla bocca degli addetti ai lavori.
E così arriviamo al 1989: Tempest ha 26 anni, una carriera onesta alle spalle ma la sensazione di aver perso il treno giusto per arrivare ai grandi livelli. Probabilmente i suoi sogni di bambino, uno stadio intero che canta il tuo nome, fans che ti fermano per strada, la maglia della Nazionale, sono destinati a rimanere tali. Ma il destino sa sorprendere nei modi piu’ innumerevoli, e Dale non lo sa, ma tutti quei sogni stanno per realizzarsi…
Arriva la chiamata del South China, la squadra piu’ forte e blasonata di tutta Hong Kong ad oggi vincitrice di ben 41 campionati: basata da sempre sul solo utilizzo di giocatori locali, la squadra (i cui giocatori sono chiamati “Gli Shaolin del Tempio”) ha patito non poco la sua politica nazionalista una volta arrivato il professionismo nel calcio. Una combattuta votazione tra i soci ha permesso, dopo 60 anni, l’ingaggio di calciatori stranieri ed il ritorno alla vittoria.
Ovviamente il livello è quello che è, ma da allora la carriera di Tempest diventa straordinaria: nella prima stagione vince il titolo di capocannoniere, e questa cosa accadrà anche nelle successive 4 stagioni: in pratica Tempest diventa il piu’ grande bomber del campionato, l’idolo di tutti i tifosi, il terrore di ogni difesa. Qualche numero?
Comunque il campionato di Hong-Kong è seguito, dai locali, con medie spettatori che vanno dai 20.000 ai 40.000 a incontro. Dale è un personaggio mediatico, la sua storia diventa famosa: non sono moltissimi i calciatori inglesi che si sono affermati fuori confine, ma ne esistono alcuni casi. Ma nessuno lo ha fatto in Hong Kong, non a quei livelli.
Nel 1997 arriva l’ultimo sogno che mancava: giocare in Nazionale. Dopo 10 anni di residenza, infatti, Hong-Kong concede a Dale lo status di “residente permanente”, la nazionalità in pratica, ed è grazie a questo che Tempest può essere convocato nella Nazionale di Hong Kong: oramai 34enne, Tempest gioca nelle Qualificazioni Asiatiche ai Mondiali del 1998 in Francia, guidando la sua nuova nazionale contro Thailandia e Corea del Sud. Hong-Kong è troppo debole, ed esce subito, ma riesce a vincere clamorosamente per 3 a 2 con la Thailandia davanti a 20.000 spettatori.
Senza successo, visto che dopo 3 partite la sua avventura terminò.
Segno che Hong Kong avrà anche un calcio dal livello mediocre se paragonato al nostro: ma sicuramente il paese e quel calcio non sono per tutti.
Quel paese e quel calcio erano il regno di Dale Michael Tempest, il Marco Polo del pallone.