Calcio
The Day Before – Vincere per chiudere i conti ( e non solo) – 19 Giu
Dopo l’ottimo esordio di sabato scorso contro l’Inghilterra si torna finalmente in campo: di fronte, come risaputo, la sorpresa Costarica, capace di sovvertire tutti i pronostici della vigilia e battere con un clamoroso 3-1 il decisamente più quotato Uruguay dei vari Cavani, Suarez e compagnia.
Insomma, tradotto: vincere non sarà la passeggiata che tanti, ingenuamente, ad oggi credono. Perché di fronte agli azzurri di Prandelli vi sarà una squadra vogliosa di stupire ancora, trascinata dal suo leader e uomo di punta per eccellenza, il giovanissimo Campbell ( classe ’92), attaccante dell’Olympiakos, capace di far vedere i sorci verdi alla difesa uruguaiana nella prima partita del girone. Una dose eccessiva di attenzione e prudenza sarà dunque necessaria per affrontare al meglio il match di venerdì sera e mettersi al contempo al riparo da possibili brutti scherzi.
Vincere, d’altronde, non sarebbe malaccio: perché tre punti, in tal occasione, vorrebbero dire non solo guadagnarsi anzitempo il pass valido per gli ottavi di finale, ma anche mettere le mani avanti in maniera decisa sul primo posto del girone, per affrontare con più tranquillità l’ultima partita con la nazionale di Tabarez e preparare con calma l’approdo agli ottavi.
Ma si è nel campo delle ipotesi: e prima di ogni ragionamento, prima di ogni futile discorso, ci son da portare a casa quei tre punti. La formazione vincente scesa in campo all’esordio subirà pochi, ma precisi ritocchi: uniche novità, infatti, l’ingresso di Abate al posto di Paletta ( con Chiellini tolto dalla fascia e rimesso al centro di fianco al compagno di club Barzagli) e quello probabile di Thiago Motta per Verratti, apparso nel match di sabato non ancora integrato appieno nello scacchiere prandelliano.
Da risolvere, inoltre, un ballottaggio: quello per la porta, con un Buffon pronto a rientrare da una parte ( anche se riguardo l’entità dell’infortunio non si è mai fatta definitiva chiarezza) ed un Sirigu convincente e poco propenso ad abbandonare il posto dall’altra.
Alla fine, salvo clamorose sorprese, dovrebbe giocare il Gigi nazionale: questione di gerarchie.
Per il resto tutto confermato: il sorprendente Darmian sulla fascia, il centrocampo a cinque e l’asso nella manica, Mario Balotelli, a far tremare la difesa avversaria in attacco.
Le premesse per far bene ci son proprio tutte.
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