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Calcio

Top 11 dei calciatori più attesi – 10 Set

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Quali sono i calciatori più attesi della Serie A 2013-14? Quali quei giocatori che, con le loro prestazioni, potranno determinare le fortune delle rispettive squadre? Quali quegli uomini che gli appassionati attendono al varco? Scopriamolo insieme…

 

#11 – Paul POGBA (Juventus)

Un conto è essere un giovane e promettentissimo talento, un altro un vero e proprio campione a 360°: sarà questa la sfida di Paul Pogba, chiamato nella stagione appena cominciata a compiere un evoluzione che quasi tutti gli esperti danno per certa.
Perché il ragazzo c’è, abbina fisico e qualità tecniche come raramente si è visto a vent’anni, imbarazzando perfino Conte, che nello scegliere la formazione fatica sempre di più a non includerlo come titolare in quello che, senza di lui, è pur sempre il centrocampo più forte d’Italia. Personalmente non ho alcun dubbio sull’affermazione definitiva di questo centrocampista totale, che dovrà saper essere sempre pronto a rimpiazzare compagni del calibro di Vidal, Marchisio e Pirlo quando le inevitabili fatiche di una squadra impegnata su più fronti si faranno sentire: se non deluderà (e non penso che lo farà) la Juventus potrà davvero volare.

 

#10 – Antonio DI NATALE (Udinese)

Ogni anno il dubbio è sempre quello: riuscirà Di Natale a ripetersi? Si, perché ogni stagione, logicamente, Totò ha un anno in più e prima o poi dovrà fermarsi. Ma ogni stagione il bomber dei friulani fa capire che no, non è questo l’anno giusto.
Di Natale a Udine ha trovato la sua terra promessa, realizzando nel corso degli anni ben 158 reti in 297 incontri e diventando il perno dell’attacco e il leader carismatico di una squadra che ogni anno stupisce e che, nella stagione appena cominciata, ha intenzione di ripetersi.
E certo, molto dipenderà anche dal suo partner d’attacco Muriel, da cui ci si aspetta una piena esplosione, ma se l’Udinese vuole fare come sempre la sua figura i tifosi friulani sanno che bisognerà aggrapparsi ancora una volta al loro unico acclamato “top player”. Una convocazione per il Mondiale di Brasile appare utopistica, vista l’età (36 anni) di Totò, ma non si sa mai che una stagione scandita da gol non possa cambiare le cose…

 

#09 – Daniele DE ROSSI (Roma)

Se ne parlavi anche soltanto un paio di anni fa, i giudizi su Daniele De Rossi erano unanimi: si parlava infatti di uno tra i migliori nel proprio ruolo in Italia e nel mondo, non di un signor nessuno. Purtroppo però le ultime due stagioni sono state un pianto, prima con il fallimento di Luis Enrique (con il quale il nostro si trovava bene, ma era la squadra a esprimersi così così) e poi con Zeman, che lo ha addirittura a lungo relegato in panchina preferendogli nientemeno che Tachtsidis. Eresia? Affatto, visto che quando giocava De Rossi sembrava l’ombra di se stesso: lento, svogliato, impreciso. Diversi tifosi ne hanno chiesto la cessione, alcuni squadroni ci hanno fatto un pensierino (PSG, United) ma dopo un colloquio con il nuovo tecnico Rudi Garcìa, che gli ha assicurato titolarità in cabina di regia, “Capitan Futuro” si è rimboccato le maniche ed è tornato quello di un tempo, tornando addirittura al gol nella prima di campionato. E certo, due gare sono poche per dire che questo campione è recuperato, ma se il buongiorno si vede dal mattino i tifosi giallorossi sappiano una cosa: in forma, De Rossi è un valore aggiunto importantissimo, un nuovo acquisto, un campione che potrebbe risultare determinante non solo per la Roma ma anche per la Nazionale in Brasile.


#08 – Diego MILITO (Inter)

Ok che la nuova Inter piace, vince e convince. Anche se è presto per tranciare giudizi, Mazzarri sembra l’uomo giusto per la via del rinnovamento intrapresa dalla società, che ha abbassato il monte-stipendi e si è affidata a nuovi giovani talenti offensivi come Icardi e Belfodil. Eppure, se c’è un giocatore che potrà essere determinante, quello sarà ancora lui, “Il Principe” Diego Milito, la cui uscita di scena per infortunio la scorsa stagione ha coinciso con il netto peggioramento delle prestazioni dei nerazzurri.
Già, perché anche se ha appena compiuto 34 anni, il bomber argentino è ancora uno dei più importanti finalizzatori a livello mondiale, e l’unica certezza nel rinnovato attacco interista. Se tornerà completamente ristabilito dal brutto infortunio che gli è costato 6 mesi di stop, Milito rappresenterà certamente un valore aggiunto importantissimo per le ambizioni del club (ancora non si sa per quanto) di Moratti: scaltro, opportunista, carismatico, capace di mettere in difficoltà qualsiasi difesa. Un giocatore così sarebbe il perno di quasi qualsiasi squadra, figuriamoci cosa rappresenta in un team giovane ma che proprio nei suoi attaccanti vede molti prospetti ma nessun campione. Nessuno escluso lui, “il Principe”.
Con il ritorno in campo dell’argentino, quindi, sognare qualcosa di più di un buon campionato – cosa non scontata comunque in casa Inter da qualche stagione a questa parte – sarà anche lecito. Ditemi se è poco.

 

#07 – KAKA’ (Milan)

E così, alla fine, il figliol prodigo ritornò a casa. Galliani ci aveva abituato a stupirci negli ultimi giorni di mercato, ma stavolta ha sorpreso comunque tutti: via Boateng, decisivo nel superamento del preliminare di Champions contro il PSV, ed ecco il ritorno di Kakà, un operazione che era nell’aria da oramai quasi un anno.

Se ne era andato via 4 stagioni fa per 60 Milioni di euro, e torna a parametro 0: ma sarà sempre il Kakà che i tifosi rossoneri conoscevano, quello capace di vincere il Pallone d’Oro nel 2007? Ovviamente no, Kakà in questi anni a Madrid ha giocato poco prima per via di un infortunio e poi per un recupero poco convincente che lo ha messo ai margini della rosa.
Tuttavia, si parla sempre di uno dei giocatori tecnicamente più dotati al mondo, che permetterà al Milan di virare sul 4-3-1-2 caro a Berlusconi e che nello scacchiere tattico sostituirà un Boateng che era si un buon giocatore, ma che con la partenza di Ibrahimovic aveva perso molto del suo potenziale. Insomma, se Kakà starà bene potrà essere decisivo per le ambizioni di questo Milan, e le possibilità ci sono: in fondo, al termine di questa stagione si giocano i Mondiali in Brasile. Scommettiamo che Kakà vuole giocarli da protagonista?

 

#06 – Miroslav KLOSE (Lazio)

“Che campione che è Klose!” “Klose è uno che la butta sempre dentro!” “E’ fortissimo!”
Quando parli con un appassionato di calcio è difficile che non finisca per dirti questo a proposito del centravanti della Lazio. Già, Miroslav Klose è uno di quei calciatori che mettono d’accordo tutti: impossibile negare la sua forza, il suo senso dell’opportunismo, la sua classe cristallina che gli permette di trasformare anche la palla vagante più innocua in un potenziale gol per la sua squadra. Purtroppo per i tifosi della Lazio, però, c’è un altra verità innegabile: sarà sfortuna, sarà l’età, sarà costituzione, ma Klose è spessissimo vittima di fastidiosi infortuni, ed è un azzardo scommettere sul fatto che giochi un intero campionato senza problemi. Per questo la Lazio doveva muoversi sul mercato, ma invece a fronte delle cessioni di Kozak (mai convincente) e del giovane Rozzi (al Castilla, la filiale del Real Madrid!) è sfumato in modo controverso Yilmaz ed è arrivato solo il misconosciuto colombiano Perea. Per questo Miroslav Klose sarà decisivo per la sua squadra: oltre a tutte le sue note qualità, stavolta dovrà anche mostrare una condizione fisica superba, in modo da non lasciare la truppa di Petkovic senza un centravanti di ruolo. Insomma, come prima e anzi più di prima, il destino della Lazio è legato alla forma del suo bomber tedesco.

 

#05 – Mario GOMEZ (Fiorentina)

Chi si stupisce per l’entusiasmo mostrato dai fiorentini per l’acquisto di Mario Gomez o è in malafede oppure non è decisamente addentro alle “cose del calcio”: il centravanti tedesco è infatti stato parte della squadra che ha vinto tutto in Germania e in Europa la scorsa stagione, arriva in Serie A alla giusta età e soprattutto è il terminale della manovra che mancava alla splendida squadra di Montella la scorsa stagione e che è costata un terzo posto che a un certo punto pareva davvero alla portata. Capito l’entusiasmo dei tifosi viola, ecco chi è Gomez: un attaccante su cui si può discutere, ma che una cosa l’ha sempre fatta, e cioè metterla dentro. Un giocatore di peso e di corsa le cui qualità ben si sposano, sulla carta, con quelle del suo partner d’attacco Giuseppe Rossi e che ha tutto per entusiasmare non solo l’Artemio Franchi, ma anche l’intera Serie A. E se la Fiorentina, con il solo Luca Toni come punta di peso là davanti, ha perso la Champions per un soffio, immaginate cosa potrà fare con questo bomber di razza…

 

#04 – Giuseppe ROSSI (Fiorentina)

La Fiorentina ha il grande merito di proporre un calcio offensivo e spettacolare, giudicato dai più il migliore (qualitativamente parlando) d’Italia e capace di divertire tifosi e avversari. Oltretutto si parla di una squadra costruita con un budget relativamente modesto da quel grande uomo-mercato che è Daniele Pradè, il cui colpo principale potrebbe essere proprio Giuseppe Rossi, finito inspiegabilmente nelle retrovie del calcio spagnolo ancora prima che una serie di pesanti infortuni ne fermasse l’ascesa. Bene, Rossi ha raggiunto Firenze a Gennaio del 2013, ma solo adesso è pronto per giocare, e da quel poco che si è visto il calcio italiano ha ritrovato una delle sue stelle di maggior spessore. Se i Viola non rimpiangono molto Jovetic è proprio perché Rossi al montenegrino ha ben poco da invidiare: tecnica, velocità, versatilità e fiuto del gol sono qualità che Rossi ha dimostrato di avere, ed un ruolo da protagonista in una delle più solide realtà del panorama nazionale non potranno che giovare a tutto il movimento, anche in ottica Mondiale. Certo, i dubbi sulla sua solidità fisica e su come avrà recuperato ci sono, ma la squadra viola ci ha scommesso pesantemente, e se tutto andrà bene sarà stata una scommessa vincente. Giuseppe Rossi è quindi uno dei calciatori più attesi del prossimo campionato, proprio perché sulla sua forma fisica e sul suo rendimento si baseranno i risultati della sua squadra: un Rossi in forma è un vero top-player capace di fare la differenza, e a Firenze potrebbe diventare lecito sognare.

 

#03 – Gonzalo HIGUAIN (Napoli)

Sostituire Cavani. Un impresa improba, a meno che non ti chiami Gonzalo Higuaìn e a nemmeno 26 anni sei il centravanti titolare della nazionale Argentina, giunto a Napoli dopo sei stagioni al Real Madrid in cui hai segnato più di 100 reti senza mai essere a tutti gli effetti il centravanti titolare della squadra. Allora, con questi presupposti, sostituire Cavani non appare così impossibile. E in questo nuovo Napoli di Benitez, che può contare su giocatori di qualità e su di un campione assoluto come Hamsik, Higuaìn sarà il terminale offensivo: logico pensare che non vedremo un altro Cavani, ma un calciatore diverso che avrà bisogno di essere assistito diversamente dai compagni. Quell’esperto lupo di mare di Benitez lo ha già capito, i tifosi forse lo capiranno con il tempo, ma una cosa è certa: un bomber, senza gol, non convince nessuno. Viceversa, se Gonzalo dimostrerà di saper fare quello che ha sempre fatto finora in carriera, nessuno ricorderà più Cavani, soprattutto se il Napoli riuscirà a fare meglio di quanto fatto con l’uruguaiano in campo. Meglio vuol dire Scudetto, ed è per questo che Higuaìn è uno dei calciatori più attesi della nuova Serie A.

Sarà un impresa difficile, ma non impossibile, soprattutto se Higuaìn timbrerà con regolarità sotto porta.

 

#02 – Carlos TEVEZ (Juventus)

Carlos Tevez è uno che in carriera ha vinto tutto ed ha giocato nelle più grandi squadre del mondo, ed è unanime il parere che sia un giocatore tanto forte tecnicamente quanto caratterialmente. Insomma, quando un calciatore così raggiunge la squadra più forte d’Italia, è lecito pensare che non ce ne sarà per nessuno.
Tuttavia, a parere di chi scrive, Tevez non si è ancora espresso ai suoi massimi livelli, quelli che i suoi straripanti mezzi tecnici gli avrebbero consentito: forse bloccato da un carattere non facile, forse decisivo ma mai così decisivo, l’idea che rimane di questo giocatore è che avrebbe potuto segnare un epoca e non lo ha fatto.
Tuttavia, rimane uno dei più forti calciatori della Serie A e una stella indiscussa, e i tifosi bianconeri che si lamentano della mancanza di un “top player” in attacco forse dovrebbero rivedere la loro opinione: alla corsa e alle abilità di raccordo che Conte chiede alle sue punte, Tevez unisce una classe sconfinata ed una certa regolarità sotto porta. Alla soglia dei 30 anni può finalmente esprimere tutto il suo potenziale in una squadra caratterialmente cattiva e feroce come lui, ed è indubbio che se già senza lui la Juve sarebbe stata la favorita per lo Scudetto, con lui il titolo italiano diventa una mezza formalità. Tevez però non è stato acquistato per il panorama nazionale, dove già i bianconeri erano super-attrezzati, bensì per la ribalta europea. E’ qui che vedremo quanto “l’Apache” saprà dare quel qualcosa in più che l’anno scorso non ha permesso alla Juve di giocarsela con il Bayern Monaco in Champions League. Personalmente stimo Marotta e penso che l’acquisto di un calciatore di questo spessore, con il budget che aveva a disposizione, sia stato un colpaccio. La maglia numero 10 bianconera ha ritrovato un padrone, ed è un uomo che ha tutto per incarnare lo spirito di questa Juventus, fatta di classe e agonismo, forza e ferocia.

 

#01 – Mario BALOTELLI (Milan)

Le stelle sono tante, in questa nuova Serie A, e su questo non si discute. Ma è dura pensare ad un calciatore più atteso al varco di Mario Balotelli. Un ragazzo che per molti (ma non per tutti) è un campione, ma che per tutti ha dei limiti caratteriali che fanno pericolosamente venire in mente tante meteore del passato.
Anche se chi scrive pensa che i mezzi tecnici e fisici di Balotelli siano talmente immensi da non poter minimamente pensare che faccia la fine di un Cassano, bisogna ammettere che finora questo ragazzone non si è mai preso una squadra sulle spalle: nell’Inter del Triplete, giovanissimo, mostrava grandi qualità ma giocava inevitabilmente poco, al Manchester City ha vinto ma non sempre convinto, e se è vero che in mezzo campionato con il Milan ha realizzato una caterva di reti che hanno portato in dono la qualificazione in Champions, è altrettanto vero che si parla di mezzo campionato, oltretutto giocato con una carica di rabbia e determinazione non facilmente ripetibile. Per questo il campionato che inizia sarà così importante per Balotelli: dovrà dimostrare di trascinare il Milan e farlo per tutta la stagione, segnando ma anche limitando le sue uscite dentro e fuori dal campo, mettendo d’accordo anche la critica più feroce confermandosi la stella dell’Italia che a giugno prossimo si giocherà i Mondiali. L’unico che può fermare Balotelli è proprio Balotelli, perdendosi per via del suo carattere che, quando le cose non girano bene, lo portano ad innervosirsi e a perdere tutte le qualità che gli sono riconosciute.
Sta a lui, e solo a lui, decidere se a 23 anni è giunto il momento di diventare un vero campione capace di unire tutti piuttosto che rimanere un fenomeno a sprazzi capace di riempire i giornali ma non il cuore degli appassionati di calcio. Io ci scommetto. E voi?

 

Così si conclude questa carrellata di campioni attesi al varco nella prossima Serie A: mi rendo conto che molti altri nomi potevano comparire in questa lista, dall’eterno Totti a Vidal, miglior giocatore della scorsa Serie A, passando per Hamsik (che conterà quanto Higuaìn nel Napoli) ed El Sharaawy, un altro talento che andrebbe recuperato. Tuttavia lo spazio è quello che è, e ho scritto chi di primo acchito mi è venuto in mente.
Una cosa è certa: con le sue sorprese, le sue delusioni, i suoi campioni e i suoi bidoni, questo sarà un campionato bello e interessante, da godersi tutti insieme.
Quindi, buon campionato a tutti.

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