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Tutto calcio che Cola #42: Un campionato lungo più di un secolo – 20 gen

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Quando gli inglesi cominciarono ad esportare il football al di fuori del Regno Unito, nella madrepatria degli inventori del gioco si disputava già da qualche anno il primo campionato di calcio ufficiale al mondo. Naturale che negli altri Paesi toccati dai marinai e commercianti britannici il gioco prendesse piede a poco a poco, e che prima che sorgessero le varie federazioni calcistiche ci volle un tempo più o meno lungo.
In Germania la Deutscher Fußball-Bund (DFB) fu formata ufficialmente solo nel 1900, mentre il primo titolo ufficiale di “Campione di Germania” andò, nel 1903, al Lipsia dei fratelli Heinrich e Hans Riso e del bomber Bruno Stanischewski. Anche prima di quella data, però, pur informalmente in Germania si giocava per il titolo, spesso un pugno di partite tra le poche squadre formate e capaci di giocare, come del resto accadeva anche negli altri Paesi, tutti ai primi passi nel calcio.

 

La storia del campionato tedesco del 1894 merita un racconto a parte: ai tempi, come poi sarebbe avvenuto fino addirittura alla caduta del Nazismo, ogni regione della Germania esprimeva una propria compagine campione, che poi si andava a giocare il titolo nazionale contro le altre rappresentanti regionali. Nel 1894 la finale si sarebbe dovuta disputare tra il Viktoria Berlino, ambiziosa squadra del distretto cittadino di Tempelhof-Schöneberg, e il modesto FC Hanau, fondato appena l’anno precedente ed emerso dall’Assia come campione del sud. Come anche avveniva in Italia, questa finale nazionale era poco più che una formalità,  con le squadre ricche e attrezzate del nord troppo superiori a quelle praticamente dilettanti del sud. Basti pensare che per arrivare a giocarsi la finale il Viktoria, già campione l’anno precedente, aveva superato non senza fatica il Dresda, ai tempi zeppo di calciatori inglesi di un certo livello. 

Non fosse stata evidente la disparità tra i due club, ai campioni in carica che attendevano gli avversari per la finale d’andata giunse, invece che una squadra avversaria, un misero telegramma: in esso l’Hanau annunciava che, visti i costi legati alla trasferta di 400 km necessari per raggiungere Berlino e l’impossibilità del club di sostenere certe spese, esso si ritirava dalla competizione. Di fatto, quindi, il Viktoria si confermò campione di Germania senza però mai disputare la partita decisiva, ma solo per ritiro dell’avversario, evento a dire il vero non così raro ai tempi: anche la storia delle prime edizioni della FA Cup inglese racconta di squadre addirittura arrivate in finale quasi senza giocare. Nei successivi tornei i club continuarono a mostrarsi di buon livello: il Viktoria vinse ancora il titolo nazionale, ed entrambe le squadre furono tra i membri fondatori della DFB, la federazione calcistica tedesca. Con la fine della Seconda Guerra Mondiale e la riforma del calcio in Germania, però, entrambe finirono in maniera quasi naturale, nelle retrovie, scalzate da squadre più forti, ricche ed ambiziose.

Nel 2007, però, i nomi di Viktoria Berlino e FC Hanau tornano alla ribalta nelle cronache nazionali: la Deutscher Fußball-Bund decide infatti che quel famoso titolo, lasciato in sospeso ben 113 anni prima, va assegnato ufficialmente. All’inizio c’è chi, come il nativo di Hanau ed ex-Nazionale tedesco Rudi Völler, pensa ad uno scherzo. Invece, convocate le due società, viene stabilito che alla fine di luglio le famose gare mai disputate avranno finalmente luogo. In palio, il campionato tedesco di calcio del 1894.
E così è: il 21 luglio il Viktoria Berlino, nonostante una partenza veemente degli avversari, sconfigge l’Hanau per 3 a 0, legittimando la vittoria ed il titolo con un pareggio per 1 a 1 nella gara di ritorno. Entrambe le partite vengono giocate con palloni uguali a quelli dell’epoca, pesanti e cuciti a mano. Lo ha voluto il presidente della DFB di allora, Theo Zwanziger, ideatore e principale fautore della doppia finale. Una festa per tutti i presenti e un omaggio doveroso al football dei pionieri.
“Il calcio di oggi è diverso, ma non deve dimenticare da dove viene”, ha dichiarato saggiamente Zwanziger al termine della doppia sfida, mentre vincitori e vinti sportivamente si stringevano la mano, ancora quasi increduli di essersi appena giocati sul campo il titolo di Campione di Germania.
Anche questo è calcio. 

  

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