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Calcio

Tutto vero: 11 anni dopo Berlino, l’Italia non si qualifica – 14 nov

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TUTTO VERO!

11 anni, 4 mesi e 3 giorni dopo i titoloni dei giornali sulla vittoria dell’Italia al Mondiale di calcio di Germania 2006, la Nazionale non si qualifica al torneo più importante. Tanti avvenimenti si sono susseguiti in questo lasso di tempo. L’Italia ha vissuto momenti bui e altri più felici, ma l’esclusione di stasera dai Mondiali è sicuramente un’Apocalisse sportiva, specialmente se ripensiamo ai quei dolcissimi momenti: all’urlo di Grosso, alla grinta di Materazzi e alla bravura di Buffon. Quel Buffon che troviamo in lacrime a fine partita, impotente di fronte a una squadra incapace di battere la mediocre ma gagliarda Svezia, orfana di uno come Ibrahimovic, scusate se è poco. In realtà anche al nostro Tricolore è mancato un leader, quel fenomeno capace di spostare gli equilibri, di trascinare la squadra, mentre nel 2006 spiccavano i nomi di Totti, Del Piero e Pirlo. Che desolazione, di fronte a tutto questo. Undici anni sono passati, ed è cambiato tutto, è crollata definitivamente la Nazionale italiana. E così tutto il calcio della Penisola. Gli Azzurri dovranno risorgere dalle macerie, ma per farlo bisognerà analizzare a fondo i problemi. Il primo e il più evidente è rappresentato da Giampiero Ventura, senza ombra di dubbio il peggiore Commisario Tecnico della Nazionale, capace di bissare la non qualificazione ai Mondiali che non avveniva dal 1958. Il pesce però puzza sempre dalla testa, di conseguenza è tutto il calcio italiano ad essere messo sotto accusa, a partire dai piani alti.
In tutto questo, però, emerge un aspetto più pratico e immediato: in 180 minuti, calciatori del calibro di Bonucci, Candreva e Belotti, esponenti del nostro calcio, non sono riusciti a ridimensionare giocatori come Granqvist, ex Genoa, Krafth, nostro rossoblù, senza dimenticare Rohden, mezzala del Crotone. Le zero reti subite dagli scandinavi contro gli Azzurri sono un chiaro segnale che questa Nazionale non sarebbe mai potuta andare ai Mondiali di calcio. La prestazione di stasera è stata anche condizionata dalla sfortuna e tutto sommato è stata ben giocata. Tuttavia, l’esclusione dell’Italia è avvenuta già tempo fa. La batosta rimediata contro la Spagna è stata l’inizio della caduta definitiva di una squadra, di una Nazionale, di un movimento calcistico, uno dei più gloriosi.
Questa eliminazione fa male, ma può e deve servire da lezione per purificare il nostro calcio. A volte è meglio una caduta rovinosa piuttosto che una discesa silenziosa verso il baratro. E quella avvenuta nel corso degli ultimi 11 anni, 4 mesi e 4 giorni dall’ultima gioia targata Berlino 2006 è davvero rovinosa…

 

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