Calcio
We Love Football – Buona la seconda per il Bologna
Sul sintetico del centro sportivo “Biavati” di Corticella, il Bologna supera i giapponesi del Shonan Bellmare per 2 a 1 riscattando così la sconfitta d’esordio. Tre punti fondamentali, in vista del passaggio del turno che si deciderà domani nel “big match” contro il Milan.
La partita. Pronti via, il centravanti rossoblù Gennaro Anatriello approfitta dello strapotere fisico ed infila il portiere nipponico in uscita dopo aver resistito ad una carica del difensore. Passano pochi minuti e tocca al difensore Federico Cricca siglare in mischia il due a zero sugli sviluppi di un corner battuto dalla bandierina sinistra.
Sembrerebbe tutto facile, invece i nipponici si rifanno sotto. Alla prima occasione della ripresa, il giapponese numero 23 (misteriosamente non inserito in lista) stacca in mezzo all’area bolognese sfruttando una punizione calciata dalla trequarti. 2 a 1. Nella scomoda e stipata tribunetta metallica, comincia a serpeggiare un po’ di timore. Infatti, i ragazzi del Sol Levante prendono coraggio e l’inerzia cambia. Il Shonan punta al pareggio e si sbilancia, mentre gli emiliani gettano alle ortiche una serie di contropiedi potenzialmente decisivi per segnare il colpo del K.O.
Gli istanti conclusivi sono una sorta di altalena emozionale, ma alla fine i ragazzi di coach Morara portano a casa il successo.
Lente d’ingrandimento. Sul campo, sono stato piacevolmente colpito dal tocco di palla del numero 10 rossoblù: il capitano Andrea Mazia. Fisico normodotato – vista l’età – ma buonissime capacità di palleggio, non sempre scontate in un calcio (soprattutto quello nostrano) che pretende valanghe di corazzieri poco ispirati.
In generale però, vorrei sottolineare la disciplina e l’educazione giapponese. Il saluto caloroso rivolto agli avversari nel pre – partita, quello ai tifosi al triplice fischio.
Durante l’incontro, pochi fronzoli. Poche scenate e nessuna protesta. Le pettinature non saranno certo da Novella 2000, ma questa dovrebbe essere la norma per dei quindicenni che mirano a fare i calciatori e non le star televisive …
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