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Recensione Libri: La banda degli invisibili – 14 Mag

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La banda degli invisibili

 

Autore: Bartolomei Fabio
Editore: Edizioni e/o
Genere: Romanzo
Anno: 2012

Sinossi

A ottantasette anni si dovrebbe avere di meglio da fare che brigare per un amore irraggiungibile, impegnarsi in azioni di disturbo alle auto blu in corsia preferenziale e studiare un piano per rapire… Silvio Berlusconi. Ma Angelo è un ex partigiano che tendeva agguati ai convogli della Wehrmacht, che sopravvive con la pensione minima, che non riesce più a far valere i propri diritti nemmeno con un impiegato del comune e che lotta quotidianamente contro una società che fa di tutto per farlo sentire inutile. E così, proprio quando sarebbe lecito disinteressarsi del mondo e pensare solo a trascorrere serenamente gli ultimi anni di vita, Angelo decide di reagire e di ottenere dall’uomo più potente del Paese ciò che secondo lui gli spetta di diritto. Insieme ad alcuni amici del centro anziani metterà a punto un piano incruento e geniale, che però sembra non tenere conto di una questione fondamentale: come possono sperare dei vecchi malconci di riuscire a rapire uno degli uomini più scortati al mondo?

 

Recenisione

Libro da leggere. Punto.
Nonostante l’autore insegni “Scrittura creativa” è quasi incredibile la semplicità e l’efficacia con cui faccia arrivare alcuni concetti direttamente al cuore (o allo stomaco) del lettore, senza appesantire né riempire di retorica la scrittura.
Il centro del libro, è la quotidianità di alcuni vecchietti speciali, anziani che non si abbandonano solo per l’età ad una vita abulica, ma che lottano ogni giorno per la loro dignità, troppo spesso negata loro da parti terze, che siano un burocrate, piuttosto che un politico o un giovane “writers“.
E’ un libro divertente e leggero, con un lieto fine ed una vena importante di romanticismo, ma pesante da digerire, se lo si percepisce per quello che in realtà forse dovrebbe essere: un’invettiva alla nostra cecità verso il nostro futuro, che è il presente dei protagonisti e dei nostri parenti “di una certa età”.
Capitolo dopo capitolo, fa male capire quanto poco ci costerebbe rendere molto felice qualcuno a noi caro. E soprattutto infastidisce pensare a quanto poco siamo lungimiranti, quando pensiamo al benessere delle persone anziane.
Il rapimento di Berlusconi studiato e ristudiato nei minimi particolari e modificato più volte per via delle oggettive difficoltà fisico/logistiche, in fondo, è una bella e divertente trovata, che però alla fine risulta essere un “semplice” pretesto per raccontare uno scorcio di vita dei protagonisti, uno scorcio di vita che potrebbe essere quello di quasi tutti noi, in un futuro più o meno lontano; e quindi ci sono i piccoli e grandi espedienti per farsi bastare una pensione ridicola, i metodi per aiutare un amico in difficoltà che per orgoglio ed abitudine non si vuole far aiutare, la difficoltà di capire che ci si deve adattare alle nuove realtà, senza sentirsi sconfitti. Così grazie all’obiettivo comune di rapire il Premier, i protagonisti si legheranno maggiormente tra loro, riusciranno ad avere uno scopo, migliorando la propria salute ed il loro umore.

 

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