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200 Miglia di Daytona | 2011, la prima vittoria di Ducati

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motoamerica.com


La 200 Miglia di Daytona è una gara iconica del motociclismo mondiale, che ha ispirato anche altre grandi corse come la 200 Miglia di Imola. Nel 2011, la Motor Valley si è imposta per la prima volta in questa corsa che, a distanza, ha dato tanto al territorio emiliano-romagnolo, grazie al successo della Ducati 848EVO, alla suo debutto in Florida, con Jason DiSalvo, vincitore al termine di una gara folle.

Le qualifiche

Nella entry list della edizione 2011 della 200 Miglia di Daytona c’erano ben otto Ducati, con la casa di Borgo Panigale che puntava tutto su questa corsa, per iniziare al meglio la stagione del campionato americano AMA Daytona Sportbike Championship, corsa con regole similari a quelle della Supersport. DiSalvo si classificò al secondo posto in qualifica, pagando circa tre decimi dal poleman Jake Zemke su Yamaha R6. Settima la seconda Ducati meglio piazzata, guidata da Jake Holden, a quasi due secondi dal miglior tempo, nono PJ Jacobsen ad aprire la terza fila. 37esimo e primo escluso, per non aver portato a termine un tempo all’interno del 109% del miglior tempo, Les Moscariello da Palm Beach, con la Ducati numero 56.

Il giallo gomme

La gara scorse in maniera grossomodo fluida fino al giro 26, quando Danny Eslick su Suzuki cadde a 257 kmh a causa del cedimento dello pneumatico anteriore. Eslick non fu l’unico ad avere problemi e i tecnici Dunlop chiesero alla direzione gara di sospendere la corsa, per permettere un cambio di gomme ai piloti. Due giri più tardi venne esposta la bandiera rossa, riportando poi la classifica al giro 27, l’ultimo completato da tutti i piloti. A DiSalvo, nel frattempo, esplose però il motore della sua 848EVO, andando incontro ad un sicuro ritiro.

La seconda possibilità

La gara fu sospesa per oltre due ore, durante le quali ci furono lunghe discussioni su come proseguire la 200 Miglia. Si decise per completare il tutto con una gara sprint di quindici giri, che era la durata che i tecnici Dunlop garantivano per le loro gomme anteriori medie. Da 200 Miglia, la corsa divenne di fatto una 147 Miglia. Grazie a questo ritardo, i meccanici del Latus Racing, la squadra privata di DiSalvo, riuscirono a sostituire il motore, con il pilota americano che ricevette l’assenso per ripresentarsi nuovamente sulla griglia di partenza.

Ripartenza con brivido

DiSalvo riuscì a rientrare nel pacchetto dei pretendenti alla vittoria, prima di avvertire un problema allo pneumatico anteriore. Il pilota numero 40 rallentò per capire la situazione e, compreso che la sua gomma era a posto, riprese la sua gara, rilanciandosi all’inseguimento dei primi. Nell’ultimo giro successe di tutto e DiSalvo riuscì a sorpassare gli avversari portandosi in testa, vincendo in volata la gara su Cory West e Jake Zemke, con i primi cinque racchiusi in 364 millesimi. Dietro di lui Josh Herrin e Dane Westby si scontrarono a tutta velocità, coinvolgendo nella caduta anche Taylor Knapp.

La vittoria negata e poi riconsegnata

Durante il giro d’onore di DiSalvo, gli ufficiali di gara riportarono il conteggio dei giri a 41, data l’esposizione della bandiera rossa per l’incidente avvenuto all’ultimo giro, prima quindi dei sorpassi decisivi del ducatista. Dopo alcuni attimi di indecisione, dal momento che i primi sei avevano comunque tagliato il traguardo prima della bandiera rossa, si decise di rendere valido l’ordine di arrivo della top-6, mentre la classifica degli altri si sarebbe basata sull’ordine al termine del passaggio precedente. Fu così che, in maniera rocambolesca Ducati riuscì a conquistare la sua prima 200 Miglia di Daytona.

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