Motor Valley
73.600 presenze per la 6 Ore di Imola WEC
73.600 presenze certificano il successo della manifestazione. Toccante il pre-gara, con il Canto degli Italiani di Jay D e il ricordo di Senna. Peccato per l’assenza del ricordo di Roland Ratzenberger, che fu grande interprete dell’endurance.
Il WEC ha fatto il suo esordio nella Motor Valley e gli appassionati hanno risposto con enorme affetto. Sono state registrate 73.600 presenze per la 6 Ore di Imola, seconda tappa del Mondiale Endurance. Un numero che va oltre ogni aspettativa delle istituzioni, che pensavano di fermarsi a circa 60.000 presenze.
Un successo ottenuto grazie alla collaborazione tra Formula Imola, ente pubblico che gestisce l’impianto romagnolo, il Comune di Imola, le istituzioni locali e le forze dell’ordine, che hanno garantito la sicurezza della manifestazione. Per gli appassionati c’è già fame del prossimo evento endurance in Italia, dopo il record di spettatori siglato dal round italiano del 2024.
73.600 presenze anche grazie al biglietto unico
La formula del biglietto unico per tutte le tribune e per le altre aree aperte al pubblico è stata vincente ed è andata incontro alle esigenze di ogni spettatore. Il paradigma non è stato il classico “chi più spende meglio alloggia”: la scelta del posto per godersi la gara era nelle mani dell’appassionato, che ha avuto modo di vivere lo spettacolo del WEC da ogni angolo possibile.
Anche il paddock era affollatissimo. È stata premiata la scelta di un early ticket in vendita già molti mesi fa, a prezzi contenuti. Una decisione che ha dato modo ai tifosi di vivere un evento di primissimo piano, un campionato in questo momento forse più avvincente della Formula 1, senza dover accendere un mutuo trentennale.
Nemmeno la pioggia e il freddo hanno spento la passione del pubblico, che ha semplicemente cercato il più in fretta possibile il luogo migliore per vedere la gara patendo il meno possibile.
Le emozioni del pre-gara
C’era tanta attesa anche per il lungo pre-gara, iniziato alle 12 con l’apertura della corsia box. Emozionante dall’inizio alla fine. Il Canto degli Italiani, interpretato magistralmente a cappella dalla cantante rock imolese Giada “Jay D” Maragno, ha fatto venire la pelle d’oca a chiunque in pista.
Quel momento ha acceso definitivamente il pubblico in fibrillazione per le tre Ferrari che partivano nelle prime tre posizioni. Alla fine la gara è andata com’è andata, ma l’eccitazione era tangibile e Jay D l’ha amplificata, rendendoci ancor più orgogliosi di essere italiani.
Un momento molto toccante è stato dedicato alla memoria di Ayrton Senna, di cui settimana prossima ricorrerà il trentennale. Il ferrarese Nicola Villani, voce di Eurosport, ha guidato il pubblico nel ricordo del tre volte campione iridato di Formula 1.
Dall’iconica torre dell’Enzo e Dino Ferrari stato srotolato anche un immenso striscione. Questo guardava di sbieco il punto dove, purtroppo, si scrisse una pagina indelebile del motorsport e della storia recente dell’umanità.
Ratzenberger, un’occasione mancata
L’unico appunto che da imolese e da appassionato mi sento di muovere è rivolto a un piccolo, ma in questo contesto grande, assente. Roland Ratzenberger corse per ben cinque volte la 24 Ore di Le Mans. Non sarebbe dovuto mancare nella gara che porta lo spirito della grande classica francese in Italia.
È stato un peccato che, nel cerimoniale prima della partenza, non sia stato incluso un momento anche per ricordare l’altro caduto dell’edizione 1994 del GP di San Marino.
Ayrton e Roland avrebbero dovuto essere ricordati allo stesso modo, cogliendo l’occasione per far conoscere al grande pubblico la storia dimenticata dell’austriaco. Probabilmente Ratzenberger, senza l’incidente del 30 aprile del 1994, sarebbe accorso a Imola.
Anche lui, da splendido 64enne avrebbe voluto vivere la prima gara europea stagionale di questa era d’oro delle corse di durata, da appassionato o da addetto ai lavori. Una scelta, non so di chi, francamente poco perdonabile.
Incognita 2025
Al di là di questo, l’evento voluto fortemente dall’Amministrazione Comunale e da Formula Imola è stato un successo. Una scommessa vinta su tutti i fronti, una sfida che ha permesso alla città bagnata dal Santerno di farsi trovare pronta, ricalcando al meglio quello che lo spirito della 24 Ore di Le Mans.
La voglia del bis è tanta, ma il futuro del WEC a Imola è ancora tutto da scrivere. Le bocche sembrano essere ancora cucite e la concorrenza di Monza, che vorrà tornare ad ospitare la tappa italiana del Mondiale Endurance, si prospetta agguerrita.
La città si è fatta trovare pronta, nonostante la pioggia, il vento e il freddo, come certificano le 73.600 presenze per la 6 Ore di Imola. Vedremo se gli organizzatori francesi dell’Automobile Club de l’Ouest, con sede a Le Mans, anche grazie al meteo imprevedibile che ha ricordato quello de la Sarthe, si siano sentiti a casa.
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