Motor Valley
Rebecca Busi: «Mi piace pensare fuori dagli schemi. Il mio amore per il deserto è nato a 6 anni»
Abbiamo conosciuto Rebecca qualche mese fa quando ci ha raccontato la sua avventura alla Dakar 2023 tra difficoltà, emozioni e ricordi che si porterà per sempre con sé. Ma dietro a Rebecca c’è una storia fatta di determinazione, nata tantissimi anni fa dalla passione di famiglia, che oggi la vede protagonista di eventi e competizioni di altissimo livello. Scopriamo insieme qualcosa di più sulla giovane classe 1996 bolognese, che si sta costruendo il suo futuro nei motori tra deserto e molto altro.
Chi è Rebecca al di fuori dei Rally?
«Sono la stessa persona che sono dentro l’abitacolo. Mi piace viaggiare e lo sport, anche se al momento non ho tempo da dedicare ai miei hobby perché sto dando anima e corpo al mio lavoro, che allo stesso tempo è il mio più grande amore».
La tua passione per i fuoristrada è innata dentro di te. Da cosa è nata? Quale è il tuo primo ricordo da bambina legato al mondo off road?
«I miei genitori hanno iniziato a portarmi in mezzo al deserto che avevo 6 anni e io li odiavo per questo. Ci andavamo sempre a Capodanno, ma io in quell’occasione volevo stare con i miei amici (ride, ndr) e loro invece mi portavano in Marocco o in Tunisia. Se non mi portavano per l’ultimo dell’anno, mi portavano per Halloween che per me era ancora peggio perché volevo rimanere a casa a fare dolcetto o scherzetto, non in mezzo alle dune. Penso che il mio amore per il deserto sia nato così, dall’odio iniziale».
C’è qualcuno a cui ti ispiri?
«Il mio pilota preferito da sempre è Niki Lauda. Se però ti dovessi dire a chi vorrei assomigliare in questo momento è Nasser Al-Attiyah (vincitore di 5 Rally Dakar, ndr). È il capo supremo del deserto e quindi è ovvio che qualsiasi pilota vorrebbe andare forte come lui».
Non solo gare e sabbia, ma ti sei anche dilettata nel cinema interpretando i panni di una collega che ha fatto la storia dei Rally: Fabrizia Pons. Che esperienza è stata lavorare al film “2win”?
«È stato un bel carico. Ovvio che quando ti chiamano per interpretare un personaggio del genere e non hai mai fatto l’attrice pensi “Accetto o non accetto?”. Ci siamo divertiti, il film uscirà quest’anno e speriamo sia venuto bene, anche se non ho dubbi perché hanno fatto un lavoro gigantesco. Abbiamo girato in posti pazzeschi in tutta Italia e l’unica incognita è la mia bravura. Abbiamo girato sia scene recitate che alla guida ed è stato bellissimo».
Quale è stata la difficoltà maggiore nel muoversi in un ambiente così lontano dalle tue corde come quello di un set cinematografico?
«Non sono molto propensa a stare davanti ad una telecamera. Infatti quando giriamo le interviste se non la rifacciamo almeno qualche volta, non sarei io. Però ero curiosissima di come funzionava il tutto e per questo ero sempre in giro a chiedere informazioni. È stata una scoperta incredibile di un mestiere che non è il mio. Un’esperienza che mi ricorderò per sempre».
Qual è invece il tuo rapporto con i social? Sei molto seguita con 141 mila follower su Instagram, come ti poni nei riguardi delle piattaforme digitali?
«Da quando ho iniziato la mia carriera ho voluto essere anche molto professionale, perché se inizi a correre potresti poi diventare il volto di sponsor e brand che puntano su di te. Quindi li uso semplicemente per comunicare qualcosa che non ho mai visto essere comunicata: ovvero un percorso e le emozioni vere che lo caratterizzano. Cerco di essere il più trasparente possibile e se non ho niente da dire preferisco non pubblicare niente, piuttosto che un contenuto futile. Ci sono anche un sacco di persone che mi scrivono da tutto il mondo e provo a rispondere a tutti, anche se adesso è un pochino più difficile. Ho visto molte persone che si sono ispirate a ciò che ho fatto e hanno cambiato la loro vita per seguire le proprie passioni, un po’ come ho fatto io».
Tu sei sponsorizzata da Only Fans nelle competizioni a cui prendi parte. Come è iniziata la vostra partnership?
«Diciamo che pensare fuori dagli schemi a me viene bene. Quando ho visto che loro iniziavano a sponsorizzare nel motorsport, li ho contattati e mi hanno risposto. Dopo qualche mese di contrattazione mi hanno detto che credevano in me e gli piaceva come mi muovevo e come ragionavo. Alla fine mi hanno sponsorizzata, ma essendo una pilota professionista non posso pubblicare foto di un determinato tipo e quindi ho pensato di usarlo come un social uguale agli altri. Io sono dell’idea che ognuno può fare quello che vuole nella propria vita, pubblicare certi tipi di contenuti non è nella mia indole e quindi ho deciso di usare OF come qualsiasi altra piattaforma esistente, pubblicando foto e video delle mie gare che magari non sono adattissimi a Instagram per lunghezza o struttura. Per esempio i video dove ci aiutano a rimetterci in strada dopo il cappottamento alla Dakar li trovate su OF».
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