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F1 | Com’è stato il debutto di Bearman in Ferrari?
Quando per la prima volta nel 2023 ha partecipato ad un weekend di Formula 1 con la Haas nel circuito messicano intitolato ai fratelli Rodríguez, mai avrebbe pensato di battere il record del più giovane dei due. Invece Oliver Bearman è diventato il più giovane pilota della Ferrari a 18 anni e 305 giorni, superando di quasi un anno Ricardo Rodríguez (19 anni e 208 giorni).
L’inglese era arrivato a Gedda con l’obiettivo di risollevare una stagione di F2 cominciata con il piede sbagliato e la pole position del giovedì faceva presagire un weekend in discesa. Almeno finché non è stato chiamato in extremis per sostituire l’indisposto Sainz. Subentrato nelle Prove Libere 3, Ollie ha dovuto acclimatarsi in fretta e furia su un circuito che non consente errori (che invece erano consentiti a De Vries e Lawson a Monza e Zandvoort), riuscendo nell’impresa di terminare il Gran Premio in settima posizione.
Qualifica
Nei suoi anni in F3 e F2 Bearman si è costruito la reputazione di ottimo qualificatore, per questo un piazzamento in top 10 sembrava alla portata. L’ha mancata per poco, pochissimo, 36 millesimi, ma, per sua stessa ammissione, poteva fare meglio. Dopotutto, un solo giro con gomma Soft è un po’ poco per preparare una qualifica. Il grafico suggerisce che se in Q3 avesse continuato a ridurre il gap da Leclerc, sarebbe stato possibile registrare un 1’28’’2, ovvero il settimo tempo.
Gara
In un recente articolo avevamo evidenziato come Bearman avesse faticato con la gestione gomme in Bahrein, almeno rispetto ad Antonelli. Il degrado eccessivo è stato il tallone d’Achille di Bearman anche a Gedda nel 2023, quando si trovò ad perdere svariate posizioni nel finale di gara. Era dunque prevedibile un Gran Premio in cui il sostituto di Sainz avrebbe tenuto il passo di Leclerc per i primi giri, per poi arretrare drasticamente nel finale. Invece no.
Il pilota della Ferrari Driver Academy ha avuto a disposizione solo 16 giri per preparare un Gran Premio di 50 e non ha provato affatto la gomma Hard che ha dovuto gestire per 41 giri, eppure è riuscito a ad evitare il degrado sulla mescola bianca. Non solo, i tempi fatti registrare nella seconda metà di gara erano molto simili a quelli di Leclerc. Come si può vedere nel grafico, i due piloti della Ferrari hanno mantenuto una costanza nei tempi abbastanza simile per tutta la durata della gara, con Bearman che è riuscito giro dopo giro a ridurre il deficit di passo da Leclerc. Sorprende anche che entrambi abbiano registrato il proprio giro veloce nell’ultimo giro, segno che la SF-24 non soffre di degrado gomme come la SF-23.
Curiosità
- È il terzo anno consecutivo in cui un pilota esordisce nelle Prove Libere 3 per sostituire un pilota indisposto (De Vries nel 2022, Lawson nel 2023, Bearman nel 2024) e ogni volta il sostituto ha conquistato almeno un punto.
- Bearman è il pilota di F2 più giovane ad esordire in F1 (Verstappen e Stroll venivano entrambi dalla F3 Europea)
- Fernando Alonso diventa così il primo pilota nella storia della F1 a correre contro un avversario nato nell’anno in cui ha vinto il Mondiale (2005).
- La mancata partenza è costata a Bearman i 2 punti della pole position. Questo significa che si trova ultimo nella classifica di Formula 2 (0 punti), ma decimo in quella di Formula 1 (6 punti).
- Lewis Hamilton doveva essere il primo pilota inglese alla Ferrari dai tempi di Nigel Mansell, ma Ollie Bearman è arrivato prima.
Il futuro di Bearman
Nel futuro immediato, Ollie proverà a far tesoro delle lezioni apprese in Ferrari per sfruttare al meglio le Pirelli 18’’ anche in Formula 2.
Per quanto riguarda il 2025, la prospettiva più realistica rimane quella della Haas, anche se Komatsu è stato criptico a riguardo.
Il fatto che il livello dei piloti di Formula 2 sia cresciuto in maniera inversamente proporzionale al numero di sedili disponibili in Formula 1 è preoccupante. Se anche un fuoriclasse come Oscar Piastri è dovuto restare un anno in panchina prima di esordire in F1 vuol dire che bisogna apportare dei cambiamenti. Terza macchina per i giovani? Aumentare il numero di team? Gran Premi fuori campionato? Qualcosa bisogna fare, altrimenti si rischia di perdere una generazione di fenomeni.
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