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Ferrari 12Cilindri | Il V12 del Cavallino in America
Presentata di recente a Miami, la Ferrari 12Cilindri celebra i 70 anni del Cavallino in America, ed è già destinata a diventare un’icona.
70 anni di Rosse negli States: con la Ferrari 12Cilindri, Maranello celebra l’anniversario del proprio sbarco oltreoceano, avvenuto nel 1954. La vettura è stata presentata il 3 maggio 2024 proprio negli USA, in occasione del Gran Premio di Miami di Formula 1. Non solo: la 12Cilindri omaggia anche uno dei propulsori più iconici della storia del Cavallino, nonché il preferito del “Drake”.
Ferrari 12Cilindri, lo storico propulsore di Maranello
La Ferrari 12Cilindri è equipaggiata con l’iconico V12 di Maranello, che in questa versione eroga 83 cv al regime massimo di 9.500 giri/min; la sua cilindrata è di 650 cc. Il sound, pura espressione dell’animo Ferrari, è anche il prodotto finale di un lavoro di ottimizzazione effettuato sulle linee di aspirazione e scarico. Tra gli accorgimenti mirati al raggiungimento di quest’obiettivo, c’è il riposizionamento dei risuonatori sulla linea di aspirazione, che rende più ricco lo spettro delle frequenze. Questo rende la sonorità piacevole ed emozionante in tutte le condizioni di guida.
L’ultima versione del 12 cilindri Ferrari è prodotto di numerose evoluzioni, alcune delle quali già adottate sulla serie speciale 812 Competizione. Tra queste, le bielle in titanio e i pistoni in lega di alluminio. Diversi aggiornamenti sono derivati dall’esperienza di Maranello nel mondo delle corse, e in particolare in Formula 1. Su tutti, l’apertura e chiusura delle valvole garantita dal dito di strisciamento, componente derivato proprio dalla massima serie motorsportiva. Grazie a questo sistema è possibile ridurre il coefficiente di attrito e migliorare di conseguenza l’efficienza del motore.
Il V12 il perfetto richiamo alla gloriosa storia del Cavallino. Proprio un dodici cilindri infatti equipaggiò la capostipite di Maranello, la Ferrari 125 S del 1947.
Ferrari 12Cilindri, l’omaggio a “Daytona”
La matita del Centro Stile Ferrari ha fatto un ottimo lavoro nel trovare il giusto bilanciamento tra disegni futuristici e richiami al passato del Cavallino. Le geometrie e i volumi della 12Cilindri sono interconnessi l’uno con l’altro, e trattati con estrema precisione. La prominente facciata presenta elementi di rottura con la tradizione Ferrari: i fanali perdono la classica forma a calandra, in favore di una forma a taglio che integra e ingloba il gruppo ottico, le cui funzioni luminose emergono come delle lame.
Stesso discorso per il posteriore: anche qui i fanali sono incastonati in una fascia che attraversa l’intera larghezza della vettura. In coerenza con l’anteriore, rende l’intersezione e la continuità dei volumi il vero tema ricorrente della Ferrari 12Cilindri.
Il riferimento alla tradizione è dato dal richiamo alla Ferrari 365 GTB del 1968, in arte conosciuta come “Daytona” dagli appassionati. Un soprannome attribuitole dalla stampa italiana per onorare la vittoria ottenuta dal Cavallino sul circuito americano nel 1967, un anno prima del suo lancio. Le principali somiglianze tra di essa e la 12Cilindri stanno proprio nel frontale, e nella forma a taglio dei fanali. Sono simili anche le proporzioni delle fiancate; le differenze in campo aerodinamico e tecnologico evidenziano l’evoluzione stilistica e ingegneristica della Ferrari.
Aerodinamica attiva
Grande attenzione è stata prestata anche per quanto riguarda la componente aerodinamica della Ferrari 12Cilindri. Innanzitutto, per soddisfare le esigenze di raffreddamento del reparto propulsivo, è stato riprogettato l’impianto di raffreddamento, con la conseguente ottimizzazione delle vie di evacuazione sul fondo anteriore. Sul posteriore, un’ala impiantata sulla parte terminale del diffusore permette di ricavare tre diversi canali di espansione. Questo migliora l’efficienza del sistema e facilita la fuoriuscita di aria calda dal vano interno.
Le appendici mobili installate sulla Ferrari 12Cilindri consentono alla vettura di assumere due diverse configurazioni, Low Drag e High Downforce. Nella prima modalità, che rimane in funzione al di sotto dei 60 km/h, ma si attiva anche al superamento dei 300 km/h, gli elementi mobili rimangono allineati alla scocca. In questo modo, non interferiscono con il flusso d’aria. Nell’intervallo tra le due velocità, le appendici attive cambiano la loro configurazione in base alle accelerazioni trasversali o longitudinali della vettura. La modalità High Downforce si attiva in condizioni di handling o di frenata, per garantire il massimo apporto di carico verticale.
Anche al fondo è affidata un’importante mansione per quanto riguarda la generazione del carico aerodinamico. La sua progettazione in galleria del vento ha certamente subito la forte influenza del mondo delle corse; l’apporto in termini di carico è garantito dalle tre coppie di vortici sull’anteriore. Oltre al suo potente propulsore, è anche grazie a questi accorgimenti aerodinamici che la 12Cilindri è in grado di toccare picchi di velocità di oltre 340 km/h, con la possibilità di scattare da 0 a 100 km/h in appena 2,9 secondi.
Interni eleganti ed ergonomici
Il design e le funzionalità di tutti gli elementi del cockpit sono volti a rendere piacevole l’esperienza di guida. Il nuovo volante capacitativo, montato su tutti i più recenti modelli, oltre ad essere intuitivo è anche comprensivo di varie funzioni di connettività. La struttura dell’abitacolo è quasi simmetrica, e adotta una logica di tipo Dual Cockpit; due moduli, uno sul lato del pilota e uno su quello del passeggero, rendono piacevole e coinvolgente l’esperienza di guida. Grazie a una leggera discontinuità a livello cromatico e di materiali, i volumi delle interfacce appaiono quasi sospesi nel vuoto. La berlinetta 12Cilindri di Maranello disponibile sia in versione coupé che spider.
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