Motor Valley
Finali Mondiali Lamborghini | Squadra Corse festeggia dieci anni e costruisce il futuro del Toro
È appena andata in archivio la decima edizione delle Finali Mondiali Lamborghini, svolta per la terza volta all’Autodromo “Piero Taruffi” di Vallelunga. Il tracciato romano ha dato la possibilità a Lamborghini Squadra Corse e a tutta Automobili Lamborghini di creare l’habitat ideale per clienti, team, piloti, partner e tifosi tutti coinvolti, su più livelli, da uno spettacolo durato ben cinque giorni e che ha accolto oltre 10.000 spettatori.
Sono state quasi cento le vetture iscritte che hanno disputato un totale di dodici gare complessive, le quali hanno coronato sia i dodici campioni delle tre serie continentali del Super Trofeo, sia i campioni delle World Finals, che hanno regalato grandi emozioni e sorprese fino alle ultime curve. L’attività agonistica è stata intervallata in pista dalle prove libere riservate alle quindici Essenza SCV12 presenti nei box del circuito, vetture riservate solamente all’attività in pista bellissime alla vista mozzafiato all’udito, grazie al motore aspirato dal sound unico. I track days a loro riservati sono limitatissimi, pertanto si è trattata di una rara occasione per vedere queste auto da sogno sfrecciare in pista.
Le quindici Essenza SCV12 presenti a Vallelunga (source: Lamborghini)
Lo spettacolo non è stato solo tra i cordoli di Vallelunga, ma anche nel paddock, con le vetture da corsa visibili a tutti gli appassionati, e nelle varie aree all’interno e nelle vicinanze del circuito. Per i clienti e i partner selezionati erano infatti allestita un’area dedicata ai simulatori, per poter scendere virtualmente in pista alla guida della Huracán Super Trofeo Evo2, oltre ad alcune aree test dove era permesso testare due auto che solo l’azienda di Sant’Agata Bolognese poteva aver l’ardore di creare. In una di queste si poteva guidare il Super SUV Lamborghini Urus, mentre in una pista allestita dietro le curve dei Cimini, si poteva salire a scelta, sul sedile di destra o dietro al volante dell’incredibile Huracán Sterrato: un mostro da 610 CV da liberare sui terreni più accidentati, anche se ci si può divertire non andando oltre i 30 kmh, stando al volante e conversando amabilmente con Pierre Louis Chovet, giovane francese del programma GT3 Young Drivers e quarto classificato quest’anno nell’International GT Open con una Huracán GT3 Evo2 dell’Oregon Team, a soli sei punti dal titolo nonostante quattro vittorie conquistate insieme al tedesco Maximilian Paul.
Tornando alla pista, i momenti di pausa erano colmati anche dagli hot laps, sempre riservati a clienti e partner. Sedersi come passeggero su una delle diverse versioni di Huracán messe a disposizione, quali la Tecnica o la STO è un’esperienza unica e irripetibile, testando in prima persona le accelerazioni e, soprattutto, le decelerazioni proprie di una vettura ad alte prestazioni.
Le emozioni non sono state solo dinamiche, ma anche statiche. Fuori dall’area hospitality allestita nel Centro Congressi ACI di Vallelunga, erano esposte diverse auto iconiche tra cui una Murcielago e una Diablo in una magnifica livrea oro. A dare il benvenuto prima dell’ingresso c’era la one-off Huracán STO 10° Anniversario, presentata proprio nei giorni delle Finali Mondiali e creata per celebrare i dieci anni dalla fondazione del reparto motorsport di Lamborghini, la Squadra Corse. Nei box, era invece esposta, per la prima volta in Italia, la SC63. La prima hypercar della Casa del Toro ha rubato la scena, con le sue linee in pieno stile Lambo, spregiudicate e accattivanti. L’attesa per vederla in gara è tanta e bisognerà aspettare ancora circa 100 giorni, prima del round inaugurale del World Endurance Championship che si terrà in Qatar il 2 marzo 2024. Attualmente i due esemplari allestiti sono impegnati in diversi test, in Europa e in America, per gli ultimi aggiustamenti prima dell’omologazione per i campionati IMSA e WEC, più competitivi che mai.
La SC63 esposta alle World Finals (source: Lamborghini)
Durante la cerimonia di consegna dei premi per le edizioni regionali del Super Trofeo, hanno fatto la prima apparizione davanti ai clienti, team e partner Lamborghini due dei quattro piloti fin qui annunciati per il programma LMDh, Andrea Caldarelli, antica conoscenza del marchio bolognese, e Daniil Kvyat, acquisto di quest’anno della famiglia Lamborghini. È stato reso noto che Caldarelli parteciperà al campionato americano IMSA, mentre il russo competerà nel mondiale, con ogni probabilità insieme a Mirko Bortolotti, con il quale ha corso durante questa stagione nel WEC in LMP2 e ad un pilota che verrà annunciato nelle prossime settimane.
L’impressione, vivendo dall’interno l’evento, è che Lamborghini stia costruendo, pian piano ma con metodo, un’intera infrastruttura capace di intrattenere i propri affezionati clienti, offrendo loro un ampio ventaglio di possibilità tra prodotto e divertimento, in pista e fuori. A Sant’Agata stanno assemblando, pezzo dopo pezzo, una propria identità all’interno del motorsport, con programmi per gentleman drivers e piloti professionisti, più o meno giovani, credibili ed appetibili. Quello che manca al momento, ma che con il tempo e con il lavoro non mancherà ad arrivare, è il riconoscimento del grande pubblico degli appassionati, anche meno assidui, degli sport motoristici. La partecipazione alla 24 Ore di Le Mans dell’anno prossimo, per la prima volta nella storia di Lamborghini in battaglia per la classifica assoluta, sarà il primo tassello per andare a completare lo stupendo mosaico del Toro.
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