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Gare Endurance, un’opportunità concreta per le donne

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Se nelle monoposto le donne fanno più fatica ad emergere, ci sono competizioni che si dimostrano più accessibili. In quei campionati, che sia il GT World Challenge Europe, LMGTE del WEC oppure le serie dei monomarca, le ragazze possono mettersi a confronto con gli uomini, gareggiando nelle stesse condizioni per mostrare che possono competere ad alti livelli.

Imprenditrice e Pilota

Samantha Tan corre nel GTWCE Endurance Cup con il team di cui è proprietaria: il ST Racing by Rinaldi. La canadese è salita per la prima volta in macchina su una Ferrari 458 Challenge per un Hot Lap al circuito di Montreal, come lei stessa ha raccontato in un’intervista rilasciata a Motorsport.com.

L’anno scorso ha partecipato al Ferrari Challenge North America con la Ferrari 488, portacolori del suo team. Samantha ha ottenuto buonissimi risultati per essere la sua stagione di debutto nel campionato del Cavallino. Una vittoria e due pole position ad Austin e un podio a Daytona nella seconda gara del campionato.

Quest’anno invece la sfida si è fatta sempre più avvincente. Samantha ha deciso di prendere parte al GT World Challenge Europe, sollo nelle tappe con gare di durata e al GTWC America. La driver canadese insieme ai suoi compagni nella serie Europea, l’americano Jon Miller e lo spagnolo Isaac Tutumlu Lopez, ha subito messo in mostra la sua velocità. Al Paul Ricard, infatti, per la 1000 km, sono saliti sul podio conquistando il secondo posto della categoria Pro-Am. In occasione della 24 Ore di Spa, Tan ha debuttato anche sulla nuova 296 GT3, che ha definito molto più facile da guidare e portare al limite rispetto alla 488. Con la nuova vettura ha ottenuto anche il secondo podio della sua stagione nel GTWCE al Nurburgring.

Come accennato prima, Samantha porta avanti un doppio impegno, poiché corre anche nella serie americana del GTWC, insieme a Neil Verhagen, su una BMW M4, marchio di cui lei è divenuta anche Ambassador lo scorso marzo. Negli USA Tan ha già conquistato una pole position, tre secondi posti e una vittoria arrivata al Road America. Una ragazza che ancora una volta sta dimostrando di saper essere competitiva e per di più con il team di sua proprietà, che porta avanti anche come imprenditrice.

Tra realtà e sogno

Il suo prossimo appuntamento è il round di Endurance Cup a Barcellona, nel quale correrà anche un’altra ragazza, che quest’anno si è tolta molte soddisfazioni: Lilou Wadoux. La giovane pilota francese infatti prenderà parte alla tappa spagnola, nonché l’ultima gara di durata della stagione per il GTWCE, con AF Corse. Lei, che ha trionfato nel WEC, diventando la prima donna a salire sul gradino più alto del podio LMGTE a Spa, proverà a rendersi protagonista al Montmelò. Ferrari ha deciso di investire molto su Lilou e ad oggi si può dire che non ha disatteso le aspettative, considerando anche che questa è la sua prima stagione a tempo pieno nel mondiale endurance.

Mentre nelle ruote coperte le donne si conquistano sempre di più il loro spazio, scorsa settimana si è scritto un nuovo capitolo rosa anche in Formula 1.

Jessica Hawkins, pilota e Ambassador per Aston Martin F1, ha preso parte al suo primo test su una vettura della Scuderia inglese all’Hungaroring. A Budapest l’ex pilota della W Series ha realizzato il suo sogno. Era dal 2018 he una donna non guidava una F1 e quanto fatto dalla squadra di Lawrence Stroll è anche un riconoscimento nei confronti del lavoro che Hawkins svolge abitualmente con i colori della Scuderia.

Queste storie devono servire come ispirazione, non solo alle bambine che un giorno sognano di correre e competere ai più alti livelli, ma anche alle istituzioni dei campionati per permettere una via sempre più accessibile per le donne nel mondo delle corse. Senza creare differenze tra i campionati e confinare le ragazze in eventi di contorno, che per mia opinione, sembrano più una strategia di marketing piuttosto che un investimento nelle potenzialità di tante donne che potrebbero gareggiare senza problemi contro gli uomini.

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