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GTWCE | Valentino Rossi: «Nel 2025 rimarrò in BMW. Proverò la LMDh a fine stagione»
Valentino Rossi ha parlato in conferenza stampa durante il GT World Challenge di Misano, analizzando il weekend romagnolo, il suo futuro e le differenze tra WEC e GTWCE.
Dopo le pre-qualifiche del round di Misano del GT World Challenge Europe, Valentino Rossi, è stato protagonista di una conferenza stampa con i media presenti, a cui era presente anche 1000 Cuori Rossoblu. L’alfiere della BMW #46 è impegnato quest’anno sia nel campionato organizzato da SRO che nel FIA WEC e nell’incontro con i media ha parlato anche del suo futuro.
Il pilota di Tavullia ha analizzato subito il weekend di gara di Misano: «L’anno scorso qui a Misano è stato fantastico dal momento che ho vinto la mia prima gara in auto. Sono molto contento di essere qui, nella mia gara di casa. Fino a questo momento è stato difficile trovare la performance, al momento non siamo ancora soddisfatti. Ci sono 27 auto in un secondo, se miglioriamo di un decimo guadagniamo dieci posizioni».
«Sarà difficile», ha continuato il nove volte campione del mondo, «stiamo a vedere. Sarà interessante anche fare le qualifiche e correre di notte. Non ho mai corso a Misano di notte, quindi devo capire le luci e tante cose. Anche la gara di domani, alle 21, sarà molto interessante. Prima però ci sono le qualifiche e dovremo avere una buona posizione in griglia per le gare. Ci manca ancora qualcosa, dovremo fare in modo di trovarlo».
Sai già quali sono i programmi per la prossima stagione?
«Ho un contratto di tre anni con BMW, 2023, 2024 e 2025. Quindi sarò sempre con WRT, con la stessa auto e farò lo stesso programma, con il WEC e il GT World Challenge Endurance, con anche qualche wild card nella Sprint. Spero di provare prima della fine della stagione la BMW LMDh, probabilmente lo farò ad ottobre. Comunque credo che farò più o meno le stesse cose di quest’anno».
Noi di 1000 Cuori Rossoblu siamo stati alla tua prima gara in assoluto nel GT World Challenge a Imola nel 2022, e avevi determinate sensazioni con l’auto e nella guida. Ora, due anni dopo e con il passaggio da Audi a BMW, è cambiato qualcosa?
«(Sorride, ndr). In quella gara ero abbastanza spaventato, era difficile, era tutto nuovo. Da quel giorno ho fatto molti chilometri in auto e poi in queste gare e nell’endurance non è come ad esempio in MotoGP dove si arriva, si sale e si va. Ci sono molte cose da fare, ci sono il pit stop, il cambio gomme e il cambio pilota, c’erano molte cose da imparare. Ora sono passati due anni, mi sono sempre divertito e sono migliorato molto.
L’Audi era molto competitiva ma è più difficile della BMW M4, che è più facile da guidare e mi piace. C’è ancora molto lavoro da fare per migliorare in ogni condizione, non sono lontano dai migliori. A volte sono più vicino, a volte sono più lontano. È difficile gestire le gomme ed essere veloce per tanto tempo. Però mi diverto, siamo un buon team e per l’anno prossimo mi aspetto di migliorare ancora».
Sarai a Spa tra pochi giorni per il prologo della 24 Ore. Cosa ti aspetti dalla gara quest’anno?
«È una gara molto importante. Io non ho ancora fatto la 24 Ore di Le Mans, ma nella mia carriera è la gara più affascinante. L’anno scorso siamo andati meglio rispetto al diciassettesimo posto del 2022. Siamo arrivati sesti e quest’anno vogliamo raggiungere l’ultimo gradino che ci manca e andare sul podio. Non sarà una corsa semplice ma daremo il massimo».
Parlando di gomme, qual’è la sfida di passare dal WEC, con le Goodyear e senza la possibilità di pre-riscaldare gli pneumatici e le Pirelli del GT World Challenge, che permette l’uso delle termocoperte?
«Non è facile. Già tra le Goodyear e le Pirelli, il comportamento dell’auto cambia. Poi nel, WEC senza gli “scaldoni”, è più complesso. Con le termocoperte è più facile, tutti noi piloti preferiamo averle perchè possiamo spingere da subito. Oltre a questo, nel GT World Challenge abbiamo più gomme e non dobbiamo fare i doppi stint, mentre nel WEC bisogna saper gestire di più le gomme usate.
È anche vero che nel WEC facciamo stint di 45 minuti, invece che di più di un’ora, però è complicato riuscire ad essere veloci anche alla fine di un doppio stint con lo stesso treno di gomme. È bello comunque avere la possibilità di confrontarsi con situazioni diverse per migliorare, ma ho ancora bisogno di tempo per sfruttare al meglio le gomme».
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