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Motor Valley

Hockenheimring, lo stadio della F1

La storia di un circuito, l’Hockenheimring, nato da una semplice intuizione e diventato un vero e proprio «stadio dei motori» senza ovale.

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L’Hockenheimring è per molti versi simile al circuito di Imola. Nato con le moto, immerso nel verde ma vicino a una grande città, vive all’ombra di un autodromo più famoso ed è stato teatro di una tragedia che ha privato la F1 del proprio benchmark.

In Germania non hanno Bologna, hanno Mannheim. Non c’è Monza a dominare la scena nazionale, c’è il Nürburgring. Non hanno pianto un campione fuori e dentro la pista come Ayrton Senna, ne hanno pianto uno altrettanto veloce e umano come Jim Clark. Entrambi in primavera, entrambi al loro apice. Il circuito di Hockenheim non ospita la F1 dal 2019, ma la sua eredità rimane indelebile.

Info rapide

Vista satellitare dell'Hockenheimring al 19 aprile 2018

Vista satellitare dell’Hockenheimring datata 19 aprile 2018 (© earth.google.com)

  • Luogo: Hockenheim, Baden-Württemberg, Germania (come arrivarci)
  • Inaugurazione: 25 maggio 1932
  • Progettista: Ernst Christ
  • Record assoluto: 1:11:212 (231 km/h) – Sebastian Vettel, Ferrari SF71H, 2018

Origine

1930, Germania. Un giovane cronometrista di Hockenheim dal nome di Ernst Christ ha un’idea: costruire un circuito nella propria città. Disegna il percorso, progetta l’autodromo e lo porta in comune davanti al sindaco Philipp Klein, entusiasta dell’idea. Il consiglio municipale si riunisce il 25 dicembre 1931 per decidere le sorti del circuito. Il consenso è unanime.

I lavori di costruzione cominciano il 23 marzo 1932. Il progetto è ben lontano dal tracciato che conosciamo oggi: si tratta di un semplice triangolo che collega la periferia di Hockenheim, il cuore della foresta e la città di Oftersheim a nord. Il sogno diventa realtà mercoledì 25 maggio 1932, appena due mesi dopo. Il giorno della prima gara motociclistica.

La forma approssimativamente ovale conosciuta fino al 2001 risale al 1938. Il nuovo Kurpfalzring misura 7,7 km anziché 12 km, un circuito più sicuro che non arriva più a toccare Oftersheim. Le frenate secche si riducono a due, la Stadt-Kurve (curva della città) e la Ostkurve (curva est). Non passa neanche un anno prima che la Seconda Guerra Mondiale metta a tacere i motori.

Con un circuito distrutto dal conflitto, ci vogliono due anni prima che le corse tornino a Hockenheim. Dopo dieci anni arriva addirittura il motomondiale, alternandosi negli anni successivi col Nürburgring ed il circuito cittadino di Solitude. Ma la storia del circuito tedesco  cambia per sempre nel 1961.

La costruzione del Motodrom dell'Hockenheimring, 1965

La costruzione del Motodrom dell’Hockenheimring, 1965 (© hockenheimring.de)

Ernst Christ comincia a progettare una nuova serie di curve per sostituire la Stadt-Kurve, tagliata dalla nuova autostrada Mannheim-Walldorf. Poi gli viene l’intuizione: costruire delle tribune lungo tutta la sezione. L’idea viene sviluppata, poi ultimata dal leggendario progettista John Hugenholtz, che ha appena terminato la pista di Suzuka. Dopo due anni di lavori, il 22 maggio 1966 nasce il Motodrom, nasce il circuito moderno.

Storia dell’Hockenheimring

La prima gara in assoluto sul nuovo Hockenheimring è il Gran Premio motociclistico di Germania 1966, ma non passa molto prima che le auto rubino la scena.

Nel 1968 la Formula 2 torna ad Hockenheim per la seconda volta. La griglia di partenza vede nomi di grande spessore: l’esordiente Max Mosley, futuro presidente della FIA, e Jim Clark, pilota più forte del mondo. Durante quello che doveva essere un allenamento per la stagione di F1, il Circus perde il proprio riferimento.

Il memorial di Jim Clark ad Hockenheim

Il memorial di Jim Clark ad Hockenheim (© Jacopo Rava)

Due anni dopo la F1 arriva al completo. A vincere è Jochen Rindt, la sua prima e unica vittoria sul suolo natío. Una pace destinata a durare poco. Quattro anni dopo la tragedia del 1968 è il turno di Bert Hawthorne, oscurato come Ratzenberger dalla vicinanza alla morte di un pilota più celebre. Nel 1980 è Depailler ad avere un incidente fatale, per poco non ripetuto nel 1982 da Pironi.

Ogni tragedia porta ad un aumento della sicurezza. L’aggiunta delle tre chicane rallenta il velocissimo percorso, ma fornisce maggiori punti di sorpasso. Lo dimostra nel 2000 Rubens Barrichello, autore di una rimonta insperata per vincere il suo primo GP in F1 con la Ferrari. È il penultimo GP corso sul vecchio Hockenheimring.

Nel 2001 Hermann Tilke, altro progettista leggendario, è incaricato di progettare una nuova pista, più corta e più sicura. Il risultato è privo di difetti, ma lascia delusi i tifosi che avevano associato il nome di Hockenheim ai lunghi rettilinei nella foresta.

Il nuovo Hockenheimring continua ad ospitare la F1 ad intermittenza, alternandosi con il Nürburgring. Senza il dominio di Schumacher, senza il dominio di Vettel in Germania l’interesse cala drasticamente. Il GP di Germania 2018 porta una delusione enorme per i tifosi locali, costretti a vedere il leader Sebastian Vettel arenarsi nella ghiaia umida. Si fa perdonare l’anno dopo, rimontando dall’ultima alla seconda posizione.

L’Hockenheimring oggi

Non ci sarà più la F1, ma l’Hockenheimring continua ad attrarre piloti di assoluto livello. Nel 2023 Valentino Rossi ha attirato le folle sulle tribune più del GT World Challenge stesso, mentre a fine anno Kimi Antonelli ha corso la sua ultima gara in F. Regional, aiutando la Prema a vincere il campionato squadre con una gara perfetta.

Questo weekend la FRECA tornerà in Baden-Württenberg per il round inaugurale della stagione 2024. Saranno protagonisti numerosi piloti interessanti, alcuni legati alla Motor Valley tramite il team o la FDA.

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