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Motor Valley

Malossi, passione per superare ogni ostacolo

Soprattutto famosa come fornitore di parti speciali, la Malossi è una delle poche aziende rimaste a realizzare in casa i propri prodotti.

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La MVR, prima moto al 100% made in Malossi (© malossi.com)

Una strada tutt’altro che spianata: la storia della Malossi è stata piena di ostacoli. Determinazione, ambizione e ingegno hanno consentito però a questa famiglia bolognese di superare tutte le difficoltà e non fermarsi mai.

Un inizio complicato

La storia della Malossi e del suo fondatore comincia a Granarolo nell’Emilia, dove nel 1905 nasce Armando, ultimo di nove fratelli. Fin da giovane, Armando mostra un grande interesse per i motori, e comincia a lavorare in aziende metalmeccaniche; dopo un’esperienza a Milano nel settore dell’aeronautica, fa ritorno a Bologna, dove lavora negli stabilimenti F.lli Maserati. La passione è così tanta che Malossi decide di mettersi in proprio: nel 1930 apre la sua officina, presso la quale ripara motocicli e biciclette.

Il contesto in cui nasce la “Cicli e Moto Malossi” è tutt’altro che tranquillo. Il paese è stremato dalla Guerra d’Africa, ed è imminente il secondo conflitto mondiale. Come risultato, Bologna, come tutta l’Italia, è molto povera. Tra l’altro, proprio a causa della Guerra, vengono requisiti tutti i mezzi a motore, relegando il lavoro della Malossi soltanto a poche biciclette. Nonostante tutto, l’attività cresce, e si sposta fuori Bologna per sfuggire ai bombardamenti. Il dopoguerra conferisce nuova linfa vitale alla ditta: tanto è dovuto a Ugo, figlio di Armando, che affianca il padre ai vertici dell’azienda.

La svolta con Ugo Malossi

Ugo Malossi assume la direzione generale dell’azienda nel 1957: sarà proprio lui a prendere una decisione che cambierà la storia della Malossi, facendone le sue fortune. Viene fondata la ditta Malossi, che ora non si limita più alla semplice riparazione di cicli e motocicli. Ugo infatti convince il padre ad acquisire la Mar, storica azienda di assistenza dei carburatori Dall’Orto. La Malossi inaugura così la prima delle 76 linee di produzione della sua storia: comincia la realizzazione di accessori per carburatori. Viene inoltre introdotta anche una divisione di progettazione di motori a due e quattro tempi per scooter e moto leggere.

Negli anni Sessanta, l’azienda cerca di cavalcare anche il boom dell’automobile, realizzando alcuni carburatori per vetture da corso e ad uso industriale. Non viene però mai persa di vista la vera passione di famiglia, ossia le moto. Questo viene dimostrato nel 1960, quando Ugo, in collaborazione con l’amico Sergio Bassi, prepara una Ducati per il pilota Cova, in occasione della corsa Bologna-San Luca. La moto di Borgo Panigale preparata da Malossi conquisterà la medaglia d’argento nella prestigiosa gara. Poi, nel 1969, entra in azienda come responsabile commerciale Sandro, secondogenito di Armando; un felice sodalizio che continua tutt’oggi.

L’avvento nel mondo delle corse e la prima moto Malossi

Gli anni Settanta sono il vero e proprio periodo di affermazione per la Malossi. L’azienda, nel frattempo trasferitasi a Calderara di Reno, nel bolognese, comincia a ricevere ordini da tutto il mondo. La consacrazione arriva nel 1977: la Malossi partecipa ad EICMA, la più prestigiosa fiera del settore automotive, con un proprio stand.  Un anno dopo, ecco anche il primo kit di trasformazione Malossi. Comprensivo di marmitta, cilindro, testa e pistone, il kit adibito alla personalizzazione della Yamaha TY 50 Enduro riscuote un ottimo successo. Nel giro di un anno, vengono registrate 9.000 vendite; è il primo di una lunga serie di kit.

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La Yamaha TY 50 Enduro, prima moto con kit di trasformazione Malossi (© malossi.com)

Dopo il successo raggiunto dal kit Yamaha, la scelta per i prossimi prodotti della Malossi ricade sulle moto Peugeot e Motobecane. Questo porta la casa bolognese ad affacciarsi al mondo del racing, e di lì a poco, Sandro inaugura una sezione dedicata alle corse all’interno dell’azienda. Il tono della missione si alza decisamente nel 1988: è un anno importante per il brand, che partecipa alle competizioni per moto da 50 cc organizzate in Francia. Per competere con i ciclomotori francesi, l’azienda capisce che i kit di trasformazione non sono più abbastanza. Nasce così la necessità di realizzare la prima moto al 100% made in Malossi. Si tratta della MVR, prima moto interamente progettata e assemblata in casa, per partecipare al Trofeo Ipermatic.

La divisione racing continua ad espandersi: nascono i Trofei Malossi, campionati monomarca che prendono luogo in tutt’Europa. Intanto, i tecnici dell’azienda continuano a mettere a punto parti sempre più performanti per vari brand, tra cui Piaggio e Aprilia. L’esperienza accumulata porta all’apertura di Malossi Hyper Racing, marchio parallelo a quello principali riservato alla produzione delle parti speciali più performanti. Il primo veicolo a beneficiare di quest’espansione è il Piaggio Quartz, messo a punto per partecipare al Campionato Italiano Scooter. L’azienda realizza uno scarico con il silenziatore in posizione sovrapposta alla pancia dello scarico, soluzione mai vista prima.

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Il Piaggio Quartz con kit di trasformazione Malossi, rivoluzionario scooter da racing (© malossi.com)

La Malossi oggi

Nel 2017, la Malossi ha festeggiato 60 anni di attività. Nel frattempo, si è trasferita in un nuovo stabilimento in via Roma, sempre a Calderara di Reno; oggi si sviluppa su una superficie di 37.000 mq. La passione e la missione dell’azienda bolognese non sono mai cambiate: ricerca, innovazione e apertura a nuovi orizzonti. La strada percorsa da Armando, Ugo e da tutta la famiglia è stata tutt’altro che semplice e priva di ostacoli, ma i loro sforzi e la loro determinazione sono certamente stati ripagati.

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