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MotoGP | Capirossi trionfa in Malesia nel giorno di Rossi

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Il 25 settembre 2005 al Sepang International Circuit, in Malesia, Valentino Rossi si laureò campione del mondo per la settima volta nella sua carriera, la quinta consecutiva nella classe regina del motomondiale e la seconda con la Yamaha M1, trasformata in brevissimo tempo da “cancello” a moto più ambita del lotto. Durante il Gran Premio che gli valse il titolo, in una delle poche volte quell’anno, trovò qualcuno capace di tenergli testa: Loris Capirossi, che era reduce dalla vittoria nel round precedente in Giappone, a Motegi.

Un anno avaro di emozioni

Il 2005 non fu un anno semplice per Loris Capirossi e la Ducati, che trovarono la prima vittoria solo al dodicesimo round stagionale. Per dare un’idea del dominio impostato quell’anno da Valentino Rossi, basti pensare che “The Doctor” conquistò nove vittorie nelle prime undici gare, terminando il campionato con undici primi posti, tre secondi, un terzo e un ritiro, proprio nella terra del Sol Levante. “Capirex” avrebbe finito l’anno solo al sesto posto in classifica, conquistando due vittorie, un secondo, un terzo posto e due non partecipazioni sul finire della stagione, a causa di un incidente occorsogli in Australia. Il ducatista fu però il Re di quel settembre 2005, nel quale vinse entrambe le gare in calendario, purtroppo senza continuità.

La gara

Già al sabato Capirossi mise in riga tutti, conquistando la seconda pole position di seguito, distanziando di 136 millesimi il suo futuro compagno di squadra Sete Gibernau, ancora in forza alla Honda del Gresini Racing. Rossi si qualificò solo settimo, staccato quasi di sette decimi. 

In gara Capirossi scattò forte, conservando la leadership alla prima curva, mentre subito dietro di lui Gibernau e Nicky Hayden si sono scontrarono nel tornante, costretti ad allargarsi e a lasciare il passo a Marco Melandri, secondo davanti a Nakano, Hayden, Roberts, Gibernau e Rossi. Il giapponese sorpassò il nativo di Cattolica, che riguadagnò prontamente la piazza d’onore alla prima staccata del secondo giro. Gibernau risalì fino alla quarta posizione ma all’ultima curva, mentre stava sorpassando Nakano, provocò l’incidente che mise entrambi fuori dai giochi.

Nel frattempo, Rossi risalì la china, trovandosi quarto. Insieme a Capirossi, Melandri e Hayden andò a formare il gruppo di testa che prese il largo. Melandri, superato prima da Hayden e poi da Rossi al quarto giro, si staccò via via dal gruppo, mentre Valentino riuscì a mettersi dietro Capirossi al nono passaggio, approfittando di un lungo in curva 1 dell’americano, suo ex compagno di squadra e futuro rivale per il titolo.

Al giro di boa della corsa Capirossi perse il primo posto dando il via ad un duello avvincente con Rossi, che sbagliò l’ultimo tornante cedendo il passo a Capirossi, per poi prendersi la nuovamente la posizione in fondo al lungo rettilineo principale. Dietro, Hayden perse terreno mentre Carlos Checa, sull’altra Ducati, emerse fino a conquistare la terza posizione, con un passo in grado di insidiare il duo di testa, intento a passarsi e ripassarsi quasi continuamente, con Capirossi abile a tornare alla guida della gara con otto giri ancora da compiere.

Dopo aver resistito agli assalti di Valentino, Capirossi riuscì ad allungare, costruendo un margine di quasi un secondo a quattro giri dal termine. Il numero “65” riuscì ad allungare ancora, mentre Rossi dovette iniziare a guardarsi da Checa, sempre più vicino. All’ultimo passaggio infuriò la lotta per la seconda piazza, con Rossi che riuscì a chiudere sapientemente la porta a Checa all’ultimo tornante, riuscendo a sopravanzarlo di meno di un decimo, staccato di quasi due secondi da Capirossi, meritatamente vincitore di quella corsa.

Le parole di Capirossi, al terzo successo in rosso

Mentre Valentino giustamente festeggiava con un’inedita scenografia ispirata a “Biancaneve e i sette nani”, Loris rientrò nel parco chiuso per celebrare giustamente la vittoria con il suo team. Era il terzo successo della Ducati in MotoGP, al terzo anno di attività nella nuova top class destinata ai prototipi.

Nelle interviste, come riportato dalla Gazzetta dello Sport, l’imolese si aprì cosi: «Sono contentissimo, è stata una gara fantastica. La pressione di Valentino è diversa da quella di Biaggi, con cui avevo lottato a Motegi. Ho tirato fino alla fine, lui mi ha attaccato, poi però ho risposto e ho vinto. È una gran bella soddisfazione per la Ducati avere due piloti sul podio». Poi continuò con i complimenti a Rossi: «Valentino è un grande, ha fatto un campionato da maestro. Dopo lo stop in Giappone qui è tornato grande. È dura combattere contro un sette volte campione del mondo. Lui ha vinto un fantastico Mondiale e io una gara fantastica. Io e Valentino siamo amici e la cosa più bella è che ci stimiamo. Sappiamo che se ci troviamo all’ultimo giro può vincere lui o posso vincere io e questa è la cosa più bella».

I campioni si riconoscono tra loro. Quella volta vinse quello con meno titoli dei due ma che, ad oggi, è ancora il più giovane iridato della storia.

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