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MotoGP | Marc Marquez in Ducati ufficiale, Martin in Aprilia. Cos’è successo?

A ore l’annuncio: Marc Marquez vestirà il rosso Ducati ufficiale dal 2025. Martin si è accasato in Aprilia. Cos’è successo nelle ultime ore?

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Marc Marquez sorridente durante il weekend del GP d'Austria 2023 (© Gresini Racing)

È solo questione di ore e Marc Marquez verrà annunciato come pilota Ducati ufficiale dal 2025, al fianco del tre volte campione del mondo Francesco Bagnaia. Secondo quanto riportato da Motorsport.com in pochi giorni la coppia di piloti Ducati per il 2025 sarebbe cambiata radicalmente rispetto a quanto pianificato dai dirigenti bolognesi.

A causa di un’indiscrezione giornalistica lanciata dalla Gazzetta dello Sport, a firma Paolo Ianieri, è cambiato tutto a velocità supersonica. Cos’è successo nelle ultime ore? Cerchiamo di scoprirlo.

Martin in Ducati ufficiale, anzi no

Prima del weekend del GP d’Italia 2024, Jorge Martin sarebbe stato contattato da una persona di spicco di Ducati.  In questa telefonata, a Martin sarebbe stata confermata la decisione della Casa di Borgo Panigale di puntare sull’attuale leader del campionato per la prossima stagione.

Giovedì mattina, sulla Gazzetta dello Sport, un articolo del già citato Paolo Ianieri ha anticipato questa decisione da parte di Ducati. In aggiunta alla decisione di affiancare Bagnaia e Martin nello stesso team, c’era anche quella che Marquez sarebbe stato collocato in Pramac.

Al giovedì pomeriggio Marquez, in conferenza stampa, ha detto fermamente che non sarebbe voluto andare in Pramac. Lo ha fatto scatenando anche la piccata replica di Paolo Campinoti, proprietario del team in predicato di interrompere il sodalizio con Ducati per passare a Yamaha.

La risposta di Marquez ha destabilizzato l’ambiente Ducati che, come dichiarato dal Direttore Sportivo Mauro Grassilli, non era pronto a queste affermazioni. E ha dovuto fare marcia indietro.

Marc Marquez in Ducati ufficiale, una precisa strategia che parte da lontano

Marc Marquez ha fatto il cannibale anche stavolta. Da almeno undici mesi sta preparando questo momento. Rifletteteci. Ad agosto 2023, in Austria, cominciò a mettere in dubbio la sua permanenza in Honda. Disse che un pilota cerca sempre il meglio.

All’epoca non sembrava pensabile vederlo svestito dei colori Repsol Honda. Tutti pensavano, al massimo, di vederlo in KTM, per via del lungo legame con Red Bull. E invece…

Marquez è un cannibale, in pista e fuori. Sapeva perfettamente dove voleva arrivare e ha lavorato solo per quello, in pubblico e sottotraccia. A settembre 2023 cominciò a preparare il campo per un’uscita da Honda, rompendo il contratto che lo avrebbe legato anche per la stagione corrente.

Lo fece con dichiarazioni che destabilizzarono l’ambiente HRC, ma lasciando una porta aperta per un ritorno, a cui in tanti addetti ai lavori hanno creduto.

Nel frattempo stabilì i rapporti con Gresini Racing, grazie al fratello Alex, usato come il corvo presente nelle navi da combattimento romane durante la Prima Guerra Punica.

Corvo: era un ponte che, grazie a un ancoraggio, agganciava le navi nemiche, permettendo alle truppe di terra, imbarcate, di invadere la nave nemica ingaggiando un combattimento corpo a corpo.

Marc ha fatto lo stesso con Alex. In Gresini, il fratello minore ha provato la Desmosedici, l’ha conosciuta e ha dato dei feedback all’otto volte iridato, che si è fatto un’idea di cosa avrebbe potuto fare con il gioiello di Dall’Igna e compagnia tra le mani.

Poi ha stuzzicato Nadia Gresini con l’idea di avere, per un anno solo, una leggenda vivente della MotoGP nel suo team privato, con una moto di un anno precedente.

Nadia lo ha lasciato entrare, non credendo all’occasione. Ducati e Dall’Igna hanno fatto lo stesso, lusingati dalle attenzioni ricevute da Marc. Per tutti in quel momento Alex era effettivamente diventato un Cavallo di Troia, più che un corvo.

In questo 2024 però, l’azione combinata di Alex e Marc non è stata così innocua e affabile come il Cavallo di Troia. Marc ha letteralmente minato da dentro la tranquillità degli uomini Ducati, Claudio Domenicali in primis, che non avrebbero mai creduto di poter arrivare a strappare Marc alla Honda.

Marc Marquez in Ducati ufficiale: la ricostruzione delle scorse ore

Marquez, da giovedì scorso al Mugello, ha fatto capire a Ducati, e a Domenicali in primis, che nel 2025 si sarebbe vestito di rosso, o niente DesmoMarc. Una volta che hai il miglior pilota in griglia in casa, il più mediatico, il più seguito, come si è visto in Catalunya, cosa fai, lo lasci andare? Manco per sogno.

Secondo le ricostruzioni, dopo le dichiarazioni di Marc, Claudio Domenicali in persona avrebbe imposto il cambio di direzione. Fuori Martin, dentro Marc. Era uno scenario che Ducati, appunto, non aveva preparato.

A Le Mans, infatti, il catalano dichiarò: «L’importante che sia ufficiale, non importa il colore della Desmosedici». Non era vero, lo si è visto meno di un mese dopo. Ma in Ducati hanno deciso di crederci, sbagliando totalmente, a conti fatti.

Il cannibale voleva il meglio, lo ha dichiarato a Spielberg ad agosto 2023. Il meglio è il Team Lenovo. E lo ha ottenuto con una strategia degna del più astuto generale romano.

I quattro sconfitti: Ducati, Bagnaia, Bastianini, Martin

Diventando pilota ufficiale Ducati, Marc Marquez ha conquistato territorialmente Ducati, in tutto e per tutto. La voragine lasciata dal corvo Alex è ancora lì, nei volti del management Ducati, di Bastianini, Martin e, soprattutto, Bagnaia. Attoniti, probabilmente, da quanto successo.

Ducati doveva tenere Marquez. Chissà quanto è contenta ora Monster, ad aver associato al suo marchio quello che è stato il volto della Red Bull per quindici anni.

Così come successo con Tony Cairoli, che convinto dal progetto tecnico bolognese, non ha esitato a sostituire sui suoi cappillini i due tori austriaci con la ‘M’ a graffio americana.

Martin non ha potuto far altro che riparare velocemente in Aprilia, con Massimo Rivola che quasi non credeva all’occasione, come dichiarato ieri nel paddock toscano.

Bastianini deve cercarsi un’altra sella, ma Rivola stesso ha già dichiarato che farà di tutto per tenere Vinales. Quindi probabilmente dovrà riparare in un team indipendente, se non si libererà l’altra sella a Noale.

Bagnaia si ritrova con lo scenario peggiore. Marquez, il maestro della nobile arte della battaglia, in pista e fuori, il più titolato della MotoGP a cinque metri da lui. Vestito dello stesso colore, con la stessa moto, stessi sviluppi, stessi dati. Tutto uguale. Ma Bagnaia ha meno esperienza di Marc, come pilota e come comunicatore. E proprio in questo aspetto è molto carente.

Marc Marquez in Ducati ufficiale: cosa succederà nel 2025?

Tra poche ore Marc Marquez sarà annunciato come pilota Ducati ufficiale. Probabilmente con un biennale, di pari passo con il contratto di Bagnaia. E nel 2026, per il 2027, con il cambio regolamentare, ricomincerà la giostra vista quest’anno.

La prossima sfida di Marc sarà annientare Bagnaia. Così come ha spiazzato Ducati, annientandone le speranze di mantenere con sè tutti e tre i migliori piloti del momento, cercherà di spezzare l’egemonia del torin-pesarese. Staremo a vedere cosa succederà, ma è prevedibile, a leggere i segnali…

Marc Marquez sarà Campione del Mondo 2025, al 95%. Il 5% è rappresentato da quel fisiologico pacchetto di sfighe o grandi e inaspettati riscatti che nello sport come nella vita possono sempre verificarsi.

Se sarà campione, come credo, sarà una vittoria costruita sin dal 2023. Da quella dichiarazione rilasciata proprio al Red Bull Ring. Proprio quel marchio a cui, con ogni probabilità, dirà addio abbracciando il nero-verde dei concorrenti della Monster, sponsor Ducati. A Red Bull rimarrà, verosimilmente, solo il corvo Alex. Vedete voi, i casi della vita…

N.B. La foto di copertina di questo articolo è quella utilizzata da Gresini Racing per l’annuncio di Marquez nel team faentino. Andate a leggere il titolo della foto. È stata scattata il mercoledi del GP d’Austria 2023. La maglietta? AlphaTauri, brand Red Bull. Quando Marc Marquez sorride così tanto, vuol dire che sa di avere già vinto…

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