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Sainz in crescita, Leclerc in sofferenza. Cosa deve fare Vasseur?

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Carlos Sainz e Charles Leclerc al termine della gara a SingaporeIl GP di Singapore 2023 ha restituito una solida conferma: in questo momento, Carlos Sainz porta risultati maggiori rispetto a Charles Leclerc. Non solo per la prima vittoria Ferrari dell’anno, arrivata grazie alla strenua resistenza del madrileno, ma anche per il trend dimostrato nelle ultime gare. Dalla sosta, Sainz ha infatti conquistato un quinto posto a Zandvoort, un terzo posto a Monza e la vittoria a Singapore. Il suo compagno di squadra si è invece ritirato in Olanda, prima di due quarti posti. Nella prima parte di stagione, era stato invece il monegasco ad avere un ruolino di marcia migliore, grazie ai terzi posti di Baku e Spa e al secondo posto di Spielberg.

Se è vero che una rondine non fa primavera, è altrettanto vero che tre indizi fanno una prova. È indubbio che il rientro dalla pausa estiva Sainz sia stato maggiormente proficuo in gara. Oltre a questo, il numero 55 è riuscito a conquistare anche due pole position, storico terreno di caccia di Leclerc.

Super Sainz o crisi Leclerc?

La domanda sorge spontanea: si è rivitalizzato Sainz o è crollato Leclerc? Probabilmente nessuna delle due cose, anche se qualche segnale di cedimento da parte del numero 16 è iniziato ad arrivare sin dalle prove libere del GP d’Olanda: in quel frangente Leclerc ha dimostrato di essere in difficoltà, passando quasi più tempo nelle vie di fuga del Circuito di Zandvoort che in pista. Al sabato poi, in Q3, è arrivato l’incidente che lo ha escluso anzitempo dalla terza eliminatoria. In gara, un contatto iniziale con Piastri gli ha condizionato fortemente la gara, a causa dei danni riportati dalla sua SF-23.

Sainz, di contro, sta capitalizzando una delle sue più grandi doti: la lucidità. Se Leclerc si è spesso dimostrato «fumantino», lo spagnolo sembra sempre più un calcolatore. Anche la strategia messa in atto nella serata di Singapore ha dimostrato una freddezza e una capacità di lettura della gara quasi uniche. Queste qualità lo hanno spesso aiutato a sopperire ad una velocità pura minore rispetto ai rivali, prestazione che sta ora migliorando, soprattutto sul giro secco, insieme alle qualità di arcigno difensore.

Cosa dovrebbe fare ora Vasseur?

Se c’è un pilota, spesso di fatto scelto come prima guida, che ha un calo di prestazioni, al quale fa da contraltare l’altro portacolori in crescita, la domanda diventa scontata. Cosa fare? Fred Vasseur a Monza ha dato una prima risposta, lasciando libertà di azione pur portando a casa le due auto. A Singapore, invece, la scelta è stata giocoforza diversa, stante la mancata possibilità di Leclerc di raggiungere il compagno: l’ex Ferrari Driver Academy non ha potuto far altro che diventare scudiero del pilota cresciuto sotto l’ala del Red Bull Junior Team. Vasseur ha quindi adottato la strategia del «prima la Ferrari», tanto cara al fondatore dell’azienda di Maranello. Sarà sempre così? Di base, il bene del team dovrebbe sempre essere primario rispetto al risultato dei singoli piloti. Non è però una cosa scontata, quando ci sono degli equilibri da mantenere. In ogni famiglia ci sono dei preferiti e spesso le scuderie si «spaccano» in due, così come le tifoserie. In questo secondo caso, il risultato è già sotto gli occhi di tutti, con Leclerc da sempre preferito a Sainz nel cuore di tanti appassionati del Cavallino Rampante. Nel primo caso, non ci resta che aspettare e vedere.

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