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Tec-Mec, la Maserati che non fu

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L’erede di Maserati

Alla fine della stagione 1958, a causa di problemi economici, Maserati decise di ritirarsi ufficialmente dal campionato mondiale di Formula 1. La casa modenese aveva riscosso un ottimo successo negli precedenti, specialmente con la Maserati 250F, che venne guidata da leggende del motorsport come Stirling Moss e Juan Manuel Fangio, raccogliendo 8 vittorie; inoltre, sia nel 1954 che nel 1957 l’argentino si laureò campione del mondo proprio alla guida di una 250F. Tuttavia, sul finire degli anni ‘50, il modello diventò superato, e non fu più competitivo a partire dal 1958; anche per questo Maserati scelse di interrompere il progetto Formula 1.

Il “padre” di questa macchina fu Valerio Colotti, ingegnere modenese che della 250F disegnò sia il telaio che la trasmissione; prima di approdare alla Maserati nel 1953, lavorò per cinque anni alla Ferrari. Già nel 1957, Maserati ridusse il suo impegno nei riguardi del campionato di Formula 1; conseguentemente, Colotti sarebbe stato relegato a sviluppare vetture Gran Turismo. L’ingegnere però stava già lavorando a una nuova monoposto, e voleva continuare a competere in Formula 1: così, lasciò Maserati per fondare il suo studio privato a Modena, che chiamò Studio Tecnica Meccanica, o semplicemente Tec-Mec. La nuova vettura fu un‘evoluzione della Maserati 250F, di cui conservò cambio e motore; la novità più importante riguardò il telaio, che venne alleggerito e accorciato. Colotti venne supportato in questo progetto da Giorgio Scarlatti, pilota privato con cui aveva già collaborato in Maserati, e che in diverse occasioni guidò la 250F. Così, la F415, prima (e ultima) vettura firmata Tec-Mec vide la luce nel 1959; l’obiettivo di Colotti era quello di portarla in pista prima della fine del campionato di Formula 1 dello stesso anno.

Juan Manuel Fangio alla guida della Maserati 250F nel GP di Francia 1957 (source: goodwood.com)
Juan Manuel Fangio alla guida della Maserati 250F nel GP di Francia 1957 (source: goodwood.com)

L’esordio in Formula 1

Per l’approdo della Tec-Mec F415 nel circus di Formula 1 fu decisivo l’interessamento di altri tre personaggi. Innanzitutto, due imprenditori, lo svizzero Hans Tanner e l’americano Gordon Pennington. Scarlatti, che aveva aiutato Colotti con il progetto, deteneva delle quote della Tec-Mec; Pennington e Tanner, che volevano entrare nel mondo delle corse automobilistiche, le comprarono. Per schierare la macchina in pista, il duo si rivolse a Lucky Casner, proprietario del neonato team automobilistico americano Camoradi. Dopo i test di rito, in cui la macchina venne provata proprio da Scarlatti, la vettura fu trasportata appena in tempo a Sebring per il Gran Premio degli Stati Uniti di Formula 1. Colotti riuscì quindi a realizzare il suo sogno, ma i risultati ottenuti della Tec-Mec nella sua unica partecipazione furono tutt’altro che positivi. Il brasiliano Fritz D’Orey, alla guida della F451, si qualificò solamente 17°, con un tempo di ben 33’’ più lento di quello della pole position; in gara le cose non andarono meglio, con D’Orey costretto al ritiro dopo solamente 6 giri per una perdita d’olio. Evidentemente, la vettura non era ancora pronta per la Formula 1; probabilmente, anche a causa della grande fretta con cui venne portata in pista, non mostrò mai il suo potenziale. Tec-Mec non prese mai più parte a un Gran Premio e si trasformò prima in Colotti-Francis, e poi in Colotti Trasmissioni; negli anni ha lavorato, e continua a farlo tutt’oggi, con alcuni dei brand automobilistici più importanti del mondo in qualità di fornitore. 

Un modello della Tec-Mec F451 sfreccia ancora sulle piste: guidata da Tony Wood, è oggi una delle vetture più competitive nei Gran Premi storici a cui prendono parte auto vintage della storia della Formula 1.

La Tec-Mec F451 in esposizione al Festival di Goodwood (source: goodwood.com)
La Tec-Mec F451 in esposizione al Festival di Goodwood (source: goodwood.com)

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